Migranti, Von der Leyen: ridefinire i “paesi sicuri” per agevolare i rimpatri

Migranti, Von der Leyen: ridefinire i “paesi sicuri” per agevolare i rimpatri
Ursula von der Leyen
18 ottobre 2024

Durante il Consiglio europeo, il tema dell’immigrazione è stato al centro delle discussioni tra i leader dell’Unione Europea, con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che ha sottolineato la necessità di ridefinire il concetto di “paese terzo sicuro”. L’obiettivo è facilitare i rimpatri e garantire che chi ha bisogno di protezione internazionale possa trovarla anche al di fuori dell’UE, in altri paesi considerati sicuri.

Nel corso della conferenza stampa a Bruxelles, von der Leyen ha spiegato che il primo punto discusso riguarda proprio i migranti bisognosi di protezione. Pur riconoscendo il dovere di garantire tale protezione, la presidente ha chiarito che non è necessario che questa venga offerta esclusivamente nei paesi dell’Unione. “Si può avere protezione anche in paesi terzi sicuri”, ha affermato.

Centri di rimpatrio e sfide aperte

Un altro aspetto chiave della discussione ha riguardato i “centri di rimpatrio”, destinati ai migranti che non hanno diritto di restare nell’UE dopo una risposta negativa alla loro richiesta d’asilo. La von der Leyen ha indicato che ci sono ancora domande aperte su questo fronte, in particolare sul tempo che queste persone possono trascorrere nei centri e sulle azioni da intraprendere se un rimpatrio non è possibile. Si tratta di un tema delicato, ancora oggetto di discussione tra i paesi membri.

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Migranti bloccati fuori dall’Europa

Il terzo tema affrontato riguarda i migranti “bloccati” in regioni fuori dall’Europa. Molti di questi migranti, a causa di conflitti o altre difficoltà nei loro paesi d’origine, cercano di raggiungere l’Europa. Von der Leyen ha menzionato l’importanza del supporto finanziario ai paesi terzi e alle organizzazioni internazionali come l’UNHCR e l’OIM per gestire queste situazioni e aiutare i migranti a tornare nei loro paesi d’origine.

Ridefinire il concetto di “paese terzo sicuro”

La proposta di rivedere il concetto di “paese terzo sicuro” è stata già annunciata dalla presidente della Commissione e dovrà essere formalizzata entro l’anno prossimo. In tal senso, il Partito Popolare Europeo (PPE), nel pre-vertice che ha preceduto il Consiglio, ha avanzato una “dichiarazione sull’immigrazione irregolare”, ponendo come termine il 12 giugno 2025 per la revisione del concetto. La dichiarazione sollecita una maggiore cooperazione con i paesi terzi per garantire rimpatri efficaci e tempestivi, sfruttando l’influenza che l’UE può esercitare a livello globale. Questa revisione è vista come un passo cruciale per alleviare la pressione sui paesi dell’Unione, sempre più gravati dalla gestione dei flussi migratori.

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