Mihajlovic ringrazia la Samp: a caccia di nuove sfide

Sinisa Mihajlovic saluta la Sampdoria e lo fa con una lunghissima lettera aperta pubblicata sul sito della formazione genovese. “Il 21 novembre del 2013, presi la squadra in una situazione molto difficile – scrive – in coda alla classifica, sfiduciata, in crisi di gioco e risultati. La lascio ora settima. Se andrà in Europa League non lo so. Dipenderà da carte bollate, ma io sono un uomo di campo, e come tale faccio i complimenti a chi è arrivato prima di noi”. Prese la Samp per un debito d’onore: “un atto di amore e di riconoscenza. Non ho mai dimenticato che la Samp mi aiutò in un momento difficile della mia carriera di giovane calciatore. Quando in difficoltà c`è stato il club non ho potuto dire di no.

Ora però la Samp sta bene e io credo di aver saldato il mio “debito” morale”. Ricorda le citazioni: Giulio Cesare, Churchill, Che Guevara, Einstein, Dante, Walt Disney, Robin Williams e altri. Ma il primo è stato John Kennedy del quale ha utilizzato tre espressioni: “non dovevamo chiederci cosa poteva fare la Samp per noi, ma cosa noi per la Samp”. “Se Kennedy davanti al Muro si sentiva un berlinese, io ero orgoglioso di sentirmi un sampdoriano”. “Noi non avremmo fatto come i perdenti che trovano sempre una scusa, ma come i vincenti avremmo trovato una strada”. E allora chiude ancora con Kennedy: “Dobbiamo usare il tempo come uno strumento, non come una poltrona”. Lascia la Samp “senza avere per ora un`altra squadra o un`altra trattativa aperta. Tutto può succedere, anche che resti a casa. Ma la mia testa e il mio cuore mi dicono che è giusto interrompere qui”. “Tornerò nel “mio” stadio e non sarò mai un avversario, perché Genova resterà sempre un po` casa mia”.

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