Mike Pompeo, il falco che Trump vuole a capo della Cia. L’ex ufficiale dell’esercito per Snowden auspica la pena di morte

Mike Pompeo, il falco che Trump vuole a capo della Cia. L’ex ufficiale dell’esercito per Snowden auspica la pena di morte
18 novembre 2016

Ex ufficiale dell’esercito, deputato al terzo mandato alla Camera in rappresentanza del Kansas e membro della Commissione d’intelligence, ha origini italiane ed è voce del Tea Party. Mike Pompeo è un ‘falco’, uno dei tanti che potrebbero far parte della prossima amministrazione di Donald Trump, il presidente eletto degli Stati Uniti, che lo ha scelto come prossimo direttore della Cia. A livello nazionale, si è fatto conoscere come membro della Commissione della Camera sull’attacco di Bengasi, in Libia, nel 2012, in cui morirono l’ambasciatore Christopher Stevens e altri tre cittadini statunitensi. Un attacco per cui i repubblicani continuano ad accusare l’allora segretario di Stato, Hillary Clinton, di cui Pompeo è un feroce critico.

Pompeo aveva inizialmente sostenuto la candidatura di Marco Rubio alle primarie; più tardi, ha avuto un ruolo centrale nel preparare il futuro vicepresidente, Mike Pence, per il dibattito contro il democratico Tim Kaine, vice di Clinton alle elezioni. Grande sostenitore del Patriot Act, la legge voluta per espandere il potere dei corpi di polizia e di spionaggio, ha appoggiato la raccolta indiscriminata di dati da parte della National Security Agency, la cui rete di sorveglianza è stata svelata da Edward Snowden, per ragioni di sicurezza nazionale; di Snowden, ha detto che “dovrebbe essere condannato a morte”. Pompeo è stato molto critico nei confronti dell’amministrazione Obama per l’accordo sul nucleare iraniano ed è stato spesso criticato per la sua retorica contro i musulmani. Pompeo si oppone alla riforma sanitaria voluta dal presidente Barack Obama, è membro della National Rifle Association, la lobby delle armi, è contrario alla chiusura del centro di detenzione di Guantanamo e ai provvedimenti che regolano l’emissione di gas serra. Presbiteriano, è contro l’aborto, che dovrebbe essere consentito solo se la vita della donna incinta fosse a rischio, e reso illegale in caso di stupro o incesto. Ha forti legami con le Koch Industries dei fratelli Koch, tra i principali finanziatori del partito repubblicano, che contribuirono alla sua elezione nel 2010 e che da allora lo hanno sempre sostenuto.

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