Milioni di uova contaminate, Olanda nel mirino. Perché è scoppiato scandalo

Milioni di uova contaminate, Olanda nel mirino. Perché è scoppiato scandalo
12 agosto 2017

Anni di tagli ai fondi per l’agenzia per la sicurezza alimentare olandese e una tendenza tra i politici a mettere l’economia davanti alla sanità pubblica. Sono questi, secondo gli esperti, i principali colpevoli per lo scandalo delle uova contaminate al fipronil che hanno invaso l’Europa e sono arrivate persino a Hong Kong. Milioni di uova sono state ritirate dai supermercati in tutta Europa e decine di allevamenti di polli chiusi, da quando è emerso il primo agosto che uova contaminate al fipronil, che può essere dannoso per la salute, sono state esportate e vendute. Il fipronil è ampiamente usato per trattare animali domestici come cani e gatti, ma è vietato dall’Unione europea per animali destinati al consumo umano, compreso il pollame. L’Organizzazione mondiale per la sanità dice che il fipronil è “moderatamente pericoloso” in grandi quantità, con potenziali rischi al fegato, ai reni a alle ghiandole tiroidee. Le autorità per la sicurezza alimentare in Olanda, dove è l’epicentro della contaminazione, questa settimana hanno ammesso di aver ricevuto delle soffiate anonime a novembre dello scorso anno sull’uso del fipronil sulle penne delle galline, ma hanno respinto le accuse di negligenza.

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Se la NVWA, l’agenzia per la sicurezza alimentare olandese, avesse agito a novembre, quest’ultimo scandalo non avrebbe colpito l’industria alimentare olandese, che è fortemente dipendente dall’export, ha spiegato il giornalista investigativo Marcel va Silfhout. Martin Van den Berg, professore e tossicologo all’Università di Utrecht, ha aggiunto: “Se ci fossero stati investigatori esperti in quest’area e avessero compreso l’impatto del fipronil, forse ci sarebbe stata una diversa reazione”. Ma, dopo consultazioni, allora la NVWA decise che “non v’era ragione di pensare che il fipronil potesse entrare nelle uova e nel pollame”, come hanno spiegato due ministre in una lettera al parlamento giovedì. “Io non capisco perché non sia suonato un campanello d’allarme quando una sostanza velenosa è stata trovata sulla piuma di un pollo”, ha commentato van Silfhout. La gran parte dei problemi attuali possono essere fatti risalire ai tagli economici che l’agenzia subisce dal 2003, spiegano gli esperti. Da allora, l’ente è passato da 3.700 dipendenti a tempo pieno a 2.200, secondo il giornale olandese Trouw. Sebbene ora sia risalito a 2.600, molti dipendenti non sono esperti, secondo van Silfhout. Sebbene lo scandalo 2013, quando si scoprì che aziende olandesi facevano passare carne di cavallo per manzo da utilizzare in hamburger in diversi paesi europei, non abbia avuto conseguenze per la salute, già allora l’agenzia fu criticata per non essere stata sufficientemente rigorosa.

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