Minacce a Meloni: la premier difende i centri in Albania e rivendica risultati contro i trafficanti

Minacce a Meloni: la premier difende i centri in Albania e rivendica risultati contro i trafficanti
Giorgia Meloni
30 ottobre 2024

“Ho tanti nemici, e i trafficanti mi hanno minacciato di morte,” ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ribadendo l’intenzione di portare avanti la nuova strategia sui flussi migratori attraverso la collaborazione con l’Albania. Durante la registrazione del programma “Porta a Porta” in onda questa sera, Meloni ha spiegato come il piano di aprire centri di accoglienza in Albania, parte di un accordo tra i due Paesi, rappresenti per il governo una soluzione cruciale nella gestione dei flussi migratori, tanto da attirare l’attenzione dell’Unione Europea.

“L’Europa guarda con interesse all’intesa” ha affermato la premier, aggiungendo che tali centri hanno il potenziale per trasformarsi in un serio deterrente per coloro che cercano di raggiungere i confini europei attraversando il Mediterraneo. Meloni ha sottolineato che questa collaborazione con l’Albania, lontana dai metodi tradizionali, mira a scoraggiare i migranti irregolari che si affidano agli scafisti per raggiungere l’Italia, spesso con l’obiettivo finale di stabilirsi in altri Paesi europei, come la Germania. “Se un migrante irregolare, che ha pagato gli scafisti, si ritrova al di fuori dei confini europei, capirà che non vale la pena affidarsi a questi traffici,” ha dichiarato Meloni. Secondo la premier, questa soluzione potrebbe indebolire il business della tratta e ridurre drasticamente gli incentivi per partire, il che, nelle sue parole, rappresenterebbe “il più grande deterrente” contro i flussi migratori illegali verso l’Europa.

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Centri in Albania e la “chiave di volta” contro i flussi migratori

Nell’intervista, la presidente del Consiglio ha poi ribadito che i centri in Albania “funzioneranno” e verranno strutturati nel pieno rispetto del diritto internazionale, nonostante le forti opposizioni ricevute. Meloni si è detta determinata a farli operare correttamente, confermando la sua ferma volontà di portare avanti questa politica nonostante le intimidazioni ricevute. “Ho tanti nemici ma anche tanti amici,” ha commentato, esprimendo fiducia nel supporto sia dell’Albania che dell’Unione Europea. Per Meloni, questa iniziativa congiunta rappresenta un passo decisivo non solo per l’Italia ma per tutto il continente.

Risultati e critiche alla strategia italiana

Meloni ha anche affermato che la strategia del governo italiano sta iniziando a mostrare risultati significativi: gli sbarchi sono diminuiti del 60% e i rimpatri sono aumentati del 30% negli ultimi mesi. Secondo Meloni, la linea adottata dal governo sta finalmente frenando il flusso migratorio, provocando così una crescente opposizione e critiche da parte di chi si oppone alla stretta sulle migrazioni irregolari.

“Siamo di fronte a un’aggressività che non è casuale,” ha osservato Meloni. La premier ha infatti spiegato che queste minacce rappresentano un segnale della reazione dei trafficanti, che vedono compromesso il proprio sistema di business. La decisione di esternalizzare la gestione di una parte dei flussi in Albania, una novità per l’Italia, sembra dunque generare una reazione forte da parte delle reti di traffico di esseri umani, ma Meloni ha ribadito l’impegno del governo nel portare avanti la sua politica senza cedere alle intimidazioni.

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Meloni: “Impegno per gli italiani”

In chiusura, la presidente ha ribadito la sua volontà di rispettare gli impegni presi con gli italiani, facendo di tutto per contenere e ridurre i flussi migratori irregolari, nel rispetto delle indicazioni ricevute dagli elettori. “Ho preso degli impegni e farò tutto quello che posso per mantenerli,” ha concluso, ribadendo che continuerà a perseguire questa strada a costo di sfidare apertamente le reti di traffico e nonostante le intimidazioni ricevute.

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