Una lettera, con minacce di morte e con un proiettile da guerra, e’ stata recapitata al quinto piano di via Mazzini – sede della Procura – al procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio. Nella missiva, secondo quanto si apprende, si fa riferimento al caso della nave Diciotti bloccata con migranti a bordo per 5 giorni. “Zecca sei nel mirino…”: e’ una delle frasi, scritte con un pennarello nero, contenute nella lettera. Sulla busta c’e’ un simbolo di Gladio, l’organizzazione paramilitare clandestina vicina ad ambienti dell’ultradestra.
Nella lettera di minacce di morte, indirizzata a Patronaggio, non c’e’ un riferimento esplicito all’inchiesta aperta sulla nave Diciotti con migranti ferma per 5 giorni nel porto di Catania, ne’ agli sviluppi che ha comportato. E’ quanto si apprende da fonti interessate nell’inchiesta, che sottolineano come il contesto della missiva porti per deduzione a pensare che ci possa essere un collegamento con il fascicolo aperto sul pattugliatore della Guardia costiera poi trasmesso alla Procura di Palermo.
Intanto, e’ stata avviata un’inchiesta dalla procura di Caltanissetta. Il Procuratore di Caltanissetta, si dice convinto che il clima che si è creato “è conseguenza di un clima di particolare vivacità. Il pm ha il dovere di indagare e non può essere colpevolizzato perché fa il proprio dovere. Insomma, è un fatto che crea certamente allarme. Si è creata una reazione a catena…”. Non è la prima volta che Patronaggio riceve lettere di minacce. Nei mesi scorsi ne sono arrivate altre.
LE REAZIONI
SALVINI “Solidarieta’ al Procuratore Patronaggio. In un Paese civile e democratico certe intimidazioni non possono essere ne’ accettate ne’ sottovalutate”. Cosi’ il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
GRUPPO M5S ARS Il gruppo parlamentare del M5S all’Assemblea regionale siciliana esprime “solidarietà al procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio per le minacce ricevute e condanna senza se e senza ma ogni forma di intimidazione e violenza”.
FIANO “Le minacce di cui è stato fatto oggetto il procuratore di Agrigento Patronaggio sono un episodio odioso e preoccupante”. Lo dichiara Emanuele Fiano (Pd). “Chi pensa – spiega – di poter ostacolare il corso della giustizia con una minaccia compie un gesto due volte ripugnante. Non solo perché offende il serio lavoro di una magistrato come Patronaggio ma anche perché, nel tentativo di fermare con la violenza il corso della legge, offende lo Stato. Siamo certi che il procuratore di Agrigento non si farà intimidire da questo gesto. Noi gli offriamo tutta la nostra solidarietà”. “Ci auguriamo che anche i rappresentanti del governo assumano una posizione di chiara difesa di Patronaggio e dei principi dello Stato di diritto”, conclude.
SINDACO AGRIGENTO “Un gesto da vigliacchi e da irresponsabili. Massima solidarieta’ giunga al procuratore Luigi Patronaggio da parte di tutti. E’ nostro dovere di amministratori e di cittadini condannare ingerenze di ogni tipo e difendere con convinzione la magistratura e la sua autonomia dai malvagi che ritengono a torto di poter condizionare la liberta’ di azione di un giudice”. Lo ha detto il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto. “Sosteniamo uniti il procuratore Patronaggio nello svolgimento delle sue delicate funzioni, il prefetto Dario Caputo e il Comitato per l’ordine e la sicurezza e le forze di polizia nel loro lavoro e la Procura di Caltanissetta nell’inchiesta volta ad individuare gli autori dell’atto intimidatorio – ha aggiunto il sindaco – Occorre che tutti i cittadini ritrovino unita’, razionalita’ e responsabilita’ sociale in difesa delle istituzioni. I magistrati, come ha voluto ricordare oggi il presidente Mattarella traggono legittimazione e autorevolezza dal ruolo che loro affida la Costituzione”.
PROCURATORE CALTANISSETTA “Certamente e’ un fatto inquietante. Mi riservo di fare delle valutazioni, non ho ancora il fascicolo. Aspettiamo che mi arrivi questa lettera. Di certo e’ un fatto che inquieta. Mai alzare i toni”. E’ quanto ha detto il procuratore di Caltanissetta, Amedeo Bertone, che indaga sulle minacce di morte, contenute in una lettera e un proiettile da guerra, recapitati al procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio. Nella missiva si fa riferimento al caso della nave Diciotti e c’e’ un simbolo di Gladio, nonche’ la scritta “Zecca sei nel mirino”. “Prima di ascoltare il procuratore Patronaggio, dovro’ visionare il fascicolo”, ha concluso Bertone.
BONAFEDE “Massima solidarieta’ al procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, da parte di tutto il Ministero per le minacce ricevute. Chiederei agli esponenti politici, almeno in questi casi, di evitare strumentalizzazioni”. Cosi su twitter il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
PLENUM CSM Il Plenum del Csm esprime “solidarietà” al Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio che è stato destinatario di una busta con minacce e un proiettile. Il Consigliere Morosini, prendendo la parola in Plenum ha voluto anche fare un richiamo all’utilizzo di “toni esasperati”. Solidarietà e vicinanza è stata espressa subito dopo anche dal Consigliere Palamara. Il Vice Presidente Legnini, a nome di tutto il Plenum del Csm ha espresso “vicinanza, solidarietà e condanna per le gravi minacce, auspicando che nel dibattito pubblico cessi l’utilizzo di toni esasperati”.
GRASSO “Il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha ricevuto una busta con un proiettile e minacce di morte a causa delle indagini che sta svolgendo sul caso Diciotti. Ho lavorato con lui, so che cio’ non lo fara’ arretrare di un millimetro. Ti sono vicino. Un abbraccio, Piero”. Cosi’ il leader di LeU Pietro Grasso su Twitter.
FAVA “Solidarieta’ e assoluta vicinanza al procuratore Patronaggio e massima vigilanza e responsabilita’ per il clima d’odio che sta crescendo nel paese”. Lo dichiara Claudio Fava, presidente della Commissione regionale antimafia in Sicilia.
ANM “Apprendiamo con sconcerto e preoccupazione la notizia del grave atto subito dal collega Patronaggio al quale a nome dell’Anm esprimo solidarieta’ e vicinanza”. Lo dichiara Francesco Minisci, presidente dell’Anm, che aggiunge: “l’azione dei magistrati non sara’ mai condizionata da vili atti intimidatori come questo che condanniamo con fermezza”.
L. ORLANDO “Un fatto gravissimo ed inquietante, che riporta l’Italia indietro nel tempo ad un periodo buio della Repubblica. Un fatto che per i suoi contorni non può non avere una risposta pronta ed immediata da parte del Presidente del Consiglio e del Ministro della Giustizia, perché è ormai evidente che le posizioni razziste e violente di una parte politica stanno inquinando i pozzi della cultura democratica e della convivenza civile in Italia; una convivenza che nel dialogo e nell’accoglienza hanno i propri capisaldi”. Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.