“Questa mattina la nave idrografica Ammiraglio Magnaghi, durante le fasi di uscita dal porto di La Spezia per effettuare un`attività tecnico operativa finalizzata alla verifica dell`efficienza degli apparati di piattaforma e della strumentazione idrografica, è stata avvicinata da una imbarcazione privata con a bordo una troupe televisiva del programma ‘Le Iene'”: lo rende noto la Marina Militare spiegando così cosa è accaduto con la troupe e l’inviato delle Iene Luigi Pelazza. L’inviato delle Iene stava girando un servizio sulla potabilità delle acque a bordo delle navi. E il comandante della nave della Marina, avvicinata dall’imbarcazione della troupe spiega che le “previste certificazioni di conformità dell`acqua di bordo a quanto previsto dalle norme vigenti” della nave idrografica si basano su “analisi, condotte a tutela della salute del personale, effettuate da un laboratorio esterno alla Marina Militare che opera in conformità alle più stringenti normative europee”.[irp]
“Questa imbarcazione – prosegue la nota del ministero della Difesa – ripetendo alcuni spiacevoli episodi recentemente accaduti sul territorio nazionale, con le sue manovre ha intralciato i movimenti dell`Unità”. E “rale inaccettabile comportamento nei confronti di un mezzo della forza armata che svolge compiti fondamentali per la difesa del Paese e la tutela della collettività, ha messo a rischio la sicurezza della navigazione e la stessa incolumità degli occupanti del gommone”. Il comandante della nave Magnaghi, il Capitano di fregata Langellotto, “che è riuscito ad evitare qualsiasi conseguenza derivante dal comportamento inconsueto del gommone” ha riferito che “la troupe ha chiesto di salire a bordo chiedendomi di mostrare i certificati relativi alle analisi condotte per verificare la conformità dell`acqua impiegata a bordo”, aggiungendo che “questo comportamento è oltremodo inspiegabile in quanto l`Unità è in possesso delle previste certificazioni di conformità dell`acqua di bordo a quanto previsto dalle norme vigenti”. “Le analisi, condotte a tutela della salute del personale – precisa inoltre il comandante Langellotto – sono state peraltro effettuate da un laboratorio esterno alla Marina Militare che opera in conformità alle più stringenti normative europee”.