“La mia scelta” per la mia successione alla guida del gruppo Fca “è farla internamente perché siamo cresciuti in una certa maniera, questa è un’azienda che è fondamentalmente diversa da 14 anni fa, siamo molto più vicini al business model degli altri”. Lo ha detto l’ad di Fca, Sergio Marchionne, a margine del workshop 2017 del Consiglio per le relazioni Italia-Usa. Quindi secondo Marchionne non si dovrebbe “mettere sopra questa roba dei superstar, gente che non smazza….”, ma è una questione “che deve essere discussa in Consiglio”. “Il ruolo mio – ha proseguito, a chi gli chiedeva dell’ipotesi di ridistribuzione delle deleghe – non è facile, bisognerebbe alleggerirlo in qualche maniera”. A chi gli chiedeva se non fosse un suo problema trovare comunque il suo successore, Marchionne ha replicato: “Sì che è un problema mio, ci ho messo una vita” qui dentro, “poi sono azionista”. “Bisogna prendere quei poveri stronzi che lo vogliono fare – ha scherzato il manager – Non è una vita facile. C’è gente che stiamo analizzando”. “Devi chiedere a John”, così si è limitato a rispondere Marchionne a chi gli chiedeva se il presidente di Fca Elkann gli avesse chiesto di rimanere oltre l’assemblea 2019. Parlando invece del suo futuro successore ha poi aggiunto: “abbiamo una panchina lunga, la possibilità di dare l’opportunità di competere per il ruolo”.