La Colombia ha ospitato la sua prima edizione di Miss Universo Gay, concorso in cui i partecipanti, per la maggior parte colombiani, provenienti da città come Bogotà e Cartagena, hanno scelto di rappresentare anche altri paesi, soprattutto quelli in cui i diritti degli omosessuali vengono repressi. Ma in gara c’erano anche concorrenti dall’Argentina e dal Venezuela. Hanno sfilato con abiti eleganti, poi con piume e copricapi più colorati e appariscenti e con il classico bikini, come da tradizionale concorso di bellezza.
Ad aggiudicarsi il titolo, Maria Solima de Albaniz, 18 anni, rappresentante della Somalia. “Vincere Miss Universo Gay per me è la realizzazione di un sogno, anche perché ho vinto rappresentando un Paese africano, la mia etnia, la mia razza”. “Ora la comunità omosessuale è diventata un fenomeno, molti ci vedono ancora come criminali, drogati, o personaggi folkloristici, dobbiamo educare e rivendicare i nostri diritti”. L’intento del concorso è anche questo. “Miss Universo Gay è stato creato come un evento culturale – spiega il direttore Mario Leon Giraldo – per insegnare alle persone eterosessuali che la trasformazione sta diventando molto comune nella nostra società”.