Missili, aerei, tank: tutte le armi del conflitto in Ucraina

Missili, aerei, tank: tutte le armi del conflitto in Ucraina
12 aprile 2022

Aerei, carri armati, missili, droni, armi di artiglieria, equipaggiamenti e munizionamenti convenzionali e non. Sistemi più o meno sofisticati, alcuni già antiquati e fuori produzione, altri più moderni e tecnologicamente aggiornati, di fabbricazione sovietica o occidentale. Così si combatte la guerra tra Mosca e Kiev, con l’Ucraina che continua a richiedere armi sempre più pesanti ai partner occidentali per fermare l’offensiva militare di Mosca. Con lo spettro dell’uso di armi chimiche da parte russa, su cui le autorità di Kiev e quelle internazionali cominciano ad indagare. E la minaccia dell’arma nucleare, che segnerebbe una svolta drammatica non soltanto per la guerra in Ucraina ma per tutta l’umanità. Nel conflitto in corso, la Russia sta utilizzando un vasto arsenale di armamenti, sia nel settore terrestre, sia in quello aereo e navale. I militari russi si muovono su carri armati T-7283, T-90A e T-80BVM, e su veicoli blindati da combattimento come i BMP-2, BMD-3, BMD-4M, BTR-82A. Il trasporto delle truppe avviene su corazzati Typhoon, sul veicolo blindato anfibio MT-LB, sui veicoli leggeri Tigr e Rys (Iveco Lince).

Nel campo dell`artiglieria, Mosca ha dotato le sue forze armate di sistemi semoventi 2S19 Msta, 2S7 Malka, 2S3 Akatsiya, 2S23 Nona-SVK e con cannoni 2A18 D 30. Ma i russi utilizzano anche i sistemi lanciarazzi BM-21 Grad, i BM-27 Uragan, i TOS-1A Buratino, con armi termobariche, e il missile balistico a corto raggio 9K720 Iskander-M. Diverse testimonianze, anche video, inoltre, hanno rafforzato l’ipotesi che Mosca abbia fornito alle truppe nel Donbass dei fucili Mosin, un’arma del XIX secolo, ormai fuori produzione da decenni. In ambito aereo, i russi utilizzano missili da crociera Kh 101 da Tu-95MS, aerei 25SM3 Frogfoot, velivoli Su-30SM e Su-34, mentre la marina ha dislocato la Chernomosky Flot delle forze navali di Mosca. La Flotta del Mar Nero, invece, ha in forza sei sottomarini a propulsione convenzionale classe Kilo Project 636.3, ampiamente utilizzati nell`attacco all`area del Mar nero stesso. Secondo le notizie circolate nelle ultime settimane, i russi avrebbero utilizzato in Ucraina anche le cluster bomb o bombe a grappolo, ordigni che contengono al proprio interno delle bombe più piccole, chiamate bomblet, che vengono disperse al momento dell’impatto. Si tratta di un’arma particolarmente pericolosa. Non tutti i gusci esplodono: alcuni rimangono sul terreno, funzionando in maniera simile alle mine antiuomo. Le bombe a grappolo sono state messe al bando da una Convenzione delle Nazioni Unite entrata in vigore nel 2010, di cui né la Russia né l’Ucraina sono tra i 100 Paesi firmatari.

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Verifiche sono in corso anche sul presunto uso russo di bombe termobariche, ordigni della categoria degli ‘esplosivi volumetrici’, capaci di generare esplosioni più distruttive del normale per lo sbalzo di temperatura e per l’onda d’urto generata. Hanno due cariche esplosive separate: la prima disperde le particelle di carburante nell’aria, creando una nuvola infiammabile che viene incendiata dalla seconda carica che genera appunto l’esplosione e l’onda d’urto. Tra le armi usate dalla Russia ci sarebbero infine i missili ipersonici, ovvero missili capaci di superare la velocità del suono anche di cinque volte e con un alto grado di manovrabilità. Gli ucraini utilizzano invece nuovi mezzi corazzati prodotti modernizzando i T-64 e T-80, a cui è stata aggiunta la produzione di veicoli blindati per trasporto truppe come i BTR-4E Butsefal o i veicoli MRAP Varta. La componente aerea risulta alimentata da vecchi Mig 29 Fulcrum, dai Su-24 Fencer, dai Su-25 Frogfoot e dai Su-27 Flanker. A cui vanno aggiunti i droni turchi Baykar Bayraktar TB2, già usati con successo in vari conflitti.

Ma l’armamento ucraino, in questi giorni di guerra, è per la maggior parte composto da sistemi, mezzi, droni e armi forniti dall’occidente. Uno degli strumenti più importanti per la Difesa di Kiev è il sistema missilistico contraereo a lungo raggio S-300. A donarlo all’Ucraina è stata la Slovacchia, uno dei tre Paesi della Nato ad esserne in possesso, insieme a Grecia e Bulgaria. Si tratta di un modello di origine sovietica, dunque utilizzabile dalle forze armate ucraine. Appena ieri la Russia ha annunciato di avere distrutto quattro lanciatori S-300 in un attacco con missili navali Kalibr nella città meridionale di Dnipro, circostanza smentita dalla Slovacchia. Gli ucraini utilizzano anche i missili contraerei britannici Starstreak, consegnati da Londra e già usati per respingere i bombardamenti russi. Hanno la capacità di colpire a grandi altitudini e di resistere ai sistemi di disturbo elettronici. Razzi a guida laser sono stati donati invece dagli Stati Uniti. Trasformano un normale semovente lanciarazzi in un’arma ad altissima precisione. I razzi, infatti, si dirigono esattamente sul punto indicato da un segnalatore laser, usato da un soldato o da un drone. Molto efficaci si sono rivelati poi i Javelin, missili anticarro forniti in grandi quantità all`esercito ucraino da diversi Paesi occidentali tra cui gli Stati Uniti. Loro caratteristiche principali sono la letalità e la relativa facilità di utilizzo contro mezzi corazzati, carri armati e veicoli terrestri. Quanto ai mezzi, l’uso di carri armati T72 di epoca sovietica non è stato ancora confermato ufficialmente. Secondo alcune informazioni di stampa, gli ucraini li avrebbero acquistati da Polonia e Slovacchia. I modelli ceduti a Kiev sarebbero stati aggiornati con strumentazioni occidentali più recenti. Veicoli blindati Mastiff sono stati promessi invece dal governo britannico a Kiev.

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Progettati per la missione Nato in Afghanistan, hanno la capacità di resistere alle mine. Inoltre, sono dotati di una speciale protezione esterna contro i razzi anti-carro. Le truppe ucraine potrebbero utilizzarli nelle prossime settimane in Donbass, dove si preannuncia una dura offensiva militare russa, assieme ai Bushmaster. Si tratta di mezzi corazzati su ruote simili ai Mastiff ma più moderni e avanzati tecnologicamente. L’Australia ha annunciato la donazione di 20 di questi esemplari all’Ucraina e i primi mezzi sono arrivati proprio in questi giorni. I droni Switchblade, in possesso di Kiev grazie agli Usa, sono considerati l’arma del futuro. Si tratta di una sorta di droni kamikaze, capaci di rimanere in volo molto a lungo in attesa del bersaglio da colpire. Hanno un’elevata capacità distruttiva. Gli Stati Uniti, in tutto, ne forniranno all’Ucraina in centinaia, in due diversi modelli: uno più piccolo e ‘semplice’, un altro a lungo raggio, con un sistema di intelligenza artificiale in grado di riconoscere gli obiettivi e colpirli in maniera autonoma. Un piccolo numero di soldati ucraini è stato addestrato dagli Stati Uniti su come utilizzare questi droni tattici, secondo quanto riferito dal Pentagono. I Puma, invece, sono invece piccoli droni da ricognizione. Le loro dimensioni consentono di essere trasportati all’interno di uno zaino. Possono essere montati in pochi minuti. Sono utilizzati per missioni di sorveglianza e ricognizione, contro le postazioni russe.

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Sempre dagli Stati Uniti arriveranno in Ucraina quattro radar anti-cannone, capaci di individuare il luogo di provenienza dei colpi d’artiglieria nemici. Si tratta di un armamento di Difesa di grande utilità, per la sua capacità di rispondere all’arma più utilizzata dalle forze russe. Gli ucraini hanno infine a disposizione i cannoni da 122 MM, armi d’artiglieri di fabbricazione sovietica, che circa venti anni fa sono stati regalati dalla Germania alle Repubbliche baltiche, e di cui Berlino ha ora autorizzato la cessione a Kiev. Dall’Italia sarebbero arrivati mitragliatrici Browning, mortai e altre tipologie di proiettili. Ceduti inoltre anche gli Stinger, missili terra-aria a corta gittata impiegati per la difesa dello spazio aereo a bassa quota. Si tratta di missili ‘portatili’ perché possono seguire facilmente i militari durante gli spostamenti. I maniera analoga funziona anche lo Spike, che viene posizionato all’interno di un tubo metallico per il lancio. A differenza dello Stinger, lo Spike è un sistema anticarro, quindi viene impiegato contro i veicoli corazzati e i carri armati. Stessa funzionalità e facilità di trasporto hanno i lanciatori Milan, con funzione anticarro, anche se pare siano stati utilizzati anche contro gli elicotteri russi.

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