Missione compiuta, il rendez-vous spaziale è riuscito e la sonda dell’Esa (European space agency) “Rosetta” ha raggiunto la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko dopo un viaggio di 6 miliardi di Km, durato 10 anni. Ora il veicolo spaziale orbita intorno alla cometa, a una distanza di soli 100 Km e l’accompagnerà nel suo viaggio intorno al Sole, raggiungendo il perielio nell`agosto del 2015 e cercando di scoprirne ogni segreto. Una sfida vinta anche dall’Italia che, grazie all’Asi (Agenzia spaziale italiana) e alla Thales Alenia Space ha finanziato e realizzato gran parte degli strumenti della sonda europea. Roberto Battiston, presidente dell’Asi, non fa mistero della grande attesa che c’è, da parte della comunità scientifica internazionale, sulle informazioni che Rosetta raccoglierà sulla Churiumov-Gerasimenko.
“È un momento particolamente importante per la storia dell’esplorazione dell`Universo – ha spiegato – ci aspettiamo molte informazioni sulla formazione del nostro Sistema solare. La sonda Rosetta rappresenta uno dei molti fronti d’impegno per l`Asi in campo internazionale ed europeo: a questa missione, una delle Cornerstone del programma Horizon 2000+ dell`Esa, l`Asi partecipa fornendo all`Orbiter Rosetta due strumenti a guida scientifica italiana e un sostanziale contributo ad un terzo, a guida tedesca”. Il lander Philae, a novembre 2014 – per la prima volta nella storia – atterrerà sulla cometa per studiarne il nucleo, grazie all’Sd2, il trapano “spaziale” (anch’esso italiano), ideato da Amalia Ercoli Finzi del Politecnico di Milano, alla ricerca di possibili tracce di molecole organiche. “Non ne sarei sorpresa – aveva spiegato la scienziata nel corso di una precedente intervista a TMNews – perché sarebbe una conferma che non siamo soli nell’Universo e che la vita viene disseminata e com’è arrivata sulla Terra potrebbe essere arrivata da tante altre parti, quindi non siamo soli nell’Universo”.
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