Miur, 22% fondi per università assegnato in base a qualità. Tutte le cifre

di Giuseppe Novelli

Il ministero dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca scientifica annuncia una “rivoluzione” nell’assegnazione dei fondi alle universita’: oltre il 22% delle risorse disponibili quest’anno sara’ distribuito sulla base delle performance dei singoli atenei, tra quota premiale, programmazione triennale, dottorati di ricerca, fondo per i giovani e fondo perequativo. E’ la novita’ principale contenuta nel decreto di ripartizione del Fondo per il finanziamento ordinario (Ffo), firmato dal ministro Stefania Giannini e inviato al vaglio della Corte dei conti, che introduce per la prima volta nel calcolo per la ripartizione delle risorse anche il costo standard di formazione per studente in corso. “Si tratta – ha sottolineato il Miur – di un caso unico nella Pubblica Amministrazione: l’universita’ si pone al centro di un innovativo sistema di distribuzione dei fondi pubblici che leghera’ quote sempre piu’ consistenti dei finanziamenti alla qualita’ dei servizi offerti agli studenti”.

Quindi, da quest’anno non ci saranno piu’ tetti all’incremento degli stanziamenti destinati agli atenei virtuosi, quelli che hanno aumentato il livello della loro prestazione. E cresce sensibilmente la quota premiale del finanziamento (dal 13,5% del 2013 al 18% del 2014), che sara’ distribuita prendendo in considerazione anche l’internazionalizzazione delle universita’, con particolare attenzione per la partecipazione al programma Erasmus, sottolinea il Ministero. Il decreto tiene conto anche degli atenei situati in contesti economicamente piu’ deboli, con clausole di salvaguardia che stabiliscono un tetto massimo di riduzione dei fondi pari al 3,5%, contro il 5% del 2013. Nessuna universita’ scendera’ comunque sotto il 2,7%. E in base ai nuovi parametri piu’ della meta’ degli atenei trovera’ un segno “+” davanti al proprio finanziamento quest’anno. Un miglioramento che riguarda oltre il 50% delle universita’ del Sud. “Abbiamo introdotto cambiamenti che consentiranno, da un lato, di premiare i virtuosi e i loro sforzi nel fare innovazione e, dall’altro, di non penalizzare atenei che operano in contesti piu’ svantaggiati”, ha sottolineato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Una “distribuzione piu’ equa delle risorse, dunque, ma senza penalizzare chi ha una marcia in piu’ – ha continuato il ministro – e un quadro che si completa con l’intervento a favore dei giovani ricercatori contenuto nella legge di stabilita’ che offre una maggiore flessibilita’ nelle assunzioni a chi ha i bilanci in regola”.

In particolare, il ministero spiega cosa cambia per i fondi agli atenei. Il Fondo di finanziamento ordinario ammonta, per il 2014, a poco piu’ di 7 miliardi di euro (7.010.580.532). Il 18% di queste risorse (1.215.000.000) e’ assegnato alla cosiddetta quota premiale su cui pesano i risultati conseguiti nella valutazione della ricerca (per il 70%), la valutazione delle politiche di reclutamento (20%), i risultati della didattica con specifico riferimento alle aperture internazionali (10%). Anche altri stanziamenti come il fondo per i dottorati, quello per il sostegno ai giovani e il piano triennale delle universita’ (per complessivi 259.296.174 euro) vengono ripartiti attraverso criteri meritocratici. Cosi’ come il fondo perequativo, che per l’85% premia l’accelerazione del riequilibrio fra gli atenei. Una fetta della quota base del Ffo e’ poi assegnata, per 1 miliardo circa, in base al costo standard di formazione per studente in corso. Un sistema inedito che punta ad agganciare lo stanziamento delle risorse non piu’ a criteri storici, ma alla qualita’ e alla tipologia dei servizi offerti agli studenti.

Il costo standard, che e’ oggetto di un apposito decreto Miur-Mef, viene calcolato attraverso una formula che mette in relazione i costi che gli atenei sostengono per i diversi corsi di studio (costi dei docenti, degli amministrativi e tecnici, di funzionamento) alla popolazione studentesca in corso. Per evitare sperequazioni e’ previsto un correttivo territoriale basato sul contesto economico. Si tiene conto anche della capacita’ contributiva reale degli studenti a partire dai redditi medi regionali pubblicati da Istat. Il decreto conferma anche quest’anno i 5 milioni di euro destinati al Programma “Rita Levi Montalcini” che ha lo scopo di richiamare studiosi italiani e stranieri che lavorano all’estero. A favore degli studenti ci sono 6 milioni di euro per il sostegno ai diversamente abili e 500.000 euro per i dislessici. E’ poi previsto un fondo di 15,7 milioni di euro a sostegno delle universita’ che sono sede di ex Policlinici universitari a gestione diretta. Infine, anche quest’anno ci sara’ uno stanziamento per la promozione delle lauree scientifiche.

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