Si spostano sempre piu’ verso oriente i confini del calcio, terra promessa in cui far rimbalzare il pallone tra praterie di tifosi da conquistare e schiere di sponsor miliardari. Ecco perche’ il Consiglio della Fifa, riunito a Shanghai, ha assegnato alla Cina (peraltro unica candidata) l’organizzazione della prima edizione della Coppa del mondo per club che, tra fine giugno e inizio luglio 2021, coinvolgera’ 24 squadre, secondo criteri da concordare con le singole federazioni continentali. Via libera giunto all’unanimita’, malgrado i dubbi emersi nei mesi scorsi, soprattutto da parte dei club europei. A dare l’annuncio un soddisfatto Gianni Infantino, presidente della federazione internazionale, che non ha esitato a definire il varo del nuovo torneo una “decisione storica”.
Nuovo perche’, con cadenza quadriennale, oltre che della Confederation Cup prendera’ il posto dell’attuale Mondiale per club, che si gioca a dicembre e restera’ in calendario anche nel 2020, con le ultime due edizioni in Qatar, come prova generale del Mondiale 2022. A Shanghai e’ stato inoltre deciso di raddoppiare gli investimenti sul calcio femminile, dopo il successo di pubblico e mediatico raccolto dal Mondiale dell’estate scorsa in Francia. Al pallone in rosa sara’ destinato un miliardo di dollari nel prossimo quadriennio. “Il Consiglio ha stanziato 500 milioni di dollari – ha detto Infantino – in aggiunta ai 500 gia’ inseriti nel budget. Il settore femminile ha dimostrato di essere salito di livello. Dobbiamo lavorare e costruire su quello”.
Le sedi del nuovo torneo saranno decise in seguito da Fifa e federazione cinese. Potrebbe essere un passo che prelude all’organizzazione del Mondiale, sull’onda del programma che il governo ha varato per potenziale il calcio, come voluto dal presidente Xi Jinping, grande appassionato. Il piano per rilanciare la World Cup per club aveva avuto il via libera a marzo alla riunione del Consiglio direttivo della Fifa di Miami, malgrado l’opposizione della Uefa e della potente European Club Association (Eca) che raccoglie i principali club. In base allo schema definito allora, ci saranno otto posti a disposizione dei club europei (per le vincitrici di Champions ed Europa League dal 2018 al 2021) e sei per il Sudamerica. I restanti 10 saranno suddivisi tra le altre zone continentali (Asia, Africa, Nord-centro America e Oceania).