Confisca definitiva di beni per circa 27 milioni riconducibili, direttamente o indirettamente, a Massimo Carminati, Riccardo Brugia, Roberto Lacopo, Salvatore Buzzi, Agostino Gaglianone, Fabio Gaudenzi, Cristiano Guarnera e Giovanni De Carlo, tutti arrestati a dicembre 2014 nell’ambito dell’operazione “Mondo di mezzo”. Tra i beni ci sono 4 società dei settori immobiliare e del commercio di prodotti petroliferi, 13 unità immobiliari e un terreno tra Roma e provincia, 13 automezzi, 69 opere d’arte di artisti della Pop Art, Futurismo e Surrealismo e numerosi rapporti finanziari.
L’operazione della Guardia di finanza di Roma è l’epilogo delle indagini patrimoniali svolte nei confronti degli indagati e dei loro “prestanome”. Accertata la sussistenza dei requisiti di “pericolosità sociale” e della rilevante sproporzione tra redditi dichiarati e patrimoni accumulati nel tempo. A Massimo Carminati – condannato per associazione per delinquere, traffico di influenze illecite e corruzione e noto per i suoi trascorsi nei “Nuclei Armati Rivoluzionari” di estrema destra e per il rapporto con la “Banda della Magliana”, sono state confiscate, tra l’altro, la villa di Sacrofano e opere d’arte per un valore di oltre 10 milioni di euro. A Buzzi, imprenditore a capo dell’ampia rete di cooperative coinvolte nell’inchiesta e anch’egli condannato per associazione per delinquere, traffico di influenze illecite e corruzione, due immobili a Roma e le quote e il patrimonio di due società, per un valore stimato di oltre 2,6 milioni di euro.