Il monito di Papa Francesco: più progresso e più esclusi. Chiusura Porte Sante nel mondo

GIUBILEO Bergoglio: “È sintomo di sclerosi spirituale quando l’interesse si concentra sulle cose da produrre, invece che sulle persone da amare”

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“È un sintomo di sclerosi spirituale quando l’interesse si concentra sulle cose da produrre, invece che sulle persone da amare. Così nasce la tragica contraddizione dei nostri tempi: quanto più aumentano il progresso e le possibilità, il che è un bene, tanto più vi sono coloro che non possono accedervi”. Parole come pietre quelle di Papa Francesco nel corso della sua omelia durante la messa in occasione del “Giubileo delle persone socialmente escluse”, celebrata nella Basilica Vaticana. In questo senso Francesco ha parlato di “una grande ingiustizia che deve preoccuparci, molto più di sapere quando e come sarà la fine del mondo. Perché – ha subito aggiunto – non si può stare tranquilli in casa mentre Lazzaro giace alla porta; non c’è pace in casa di chi sta bene, quando manca giustizia nella casa di tutti”.

“Rimanere saldi nel Signore, camminare nella speranza, lavorare per costruire un mondo migliore, nonostante le difficoltà e gli avvenimenti tristi che segnano l’esistenza personale e collettiva, è ciò che veramente conta; è quanto la comunità cristiana è chiamata a fare per andare incontro al ‘giorno del Signore’ – ha detto ancora il Papa -. Proprio in questa prospettiva – ha aggiunto – vogliamo collocare l’impegno che scaturisce da questi mesi in cui abbiamo vissuto con fede il Giubileo Straordinario della Misericordia, che oggi si conclude nelle Diocesi di tutto il mondo con la chiusura delle Porte Sante nelle chiese cattedrali”. “L’Anno Santo – ha proseguito il Pontefice – ci ha sollecitati, da una parte, a tenere fisso lo sguardo verso il compimento del Regno di Dio e, dall’altra, a costruire il futuro su questa terra, lavorando per evangelizzare il presente, così da farne un tempo di salvezza per tutti”.

Francesco ha voluto dedicare al tema degli “esclusi” anche il primo atto della fine del Giubileo della Misericordia che prevede nell’odierna domenica la chiusure di tutte le Porte Sante nel mondo tranne quella della Basilica di San Pietro. Per i “poveri di sé ma ricchi di Dio”, per coloro che rifiutano “di vivere solo per sé e per i propri interessi”, ha detto il Papa, “sorgerà il sole della sua giustizia”. Francesco è tornato a chiedere: “dove cerco la mia sicurezza? Nel Signore o in altre sicurezze che non piacciono a Dio? Dov’è diretta la mia vita, dove punta il mio cuore? Verso il Signore della vita o verso cose che passano e non saziano?”. “Eppure proprio oggi, quando si parla di esclusione, vengono subito in mente persone concrete; non cose inutili, ma persone preziose. La persona umana, posta da Dio al culmine del creato, viene spesso scartata, perché si preferiscono le cose che passano. – è stata la denuncia di Francesco – E questo è inaccettabile, perché l’uomo è il bene più prezioso agli occhi di Dio. Ed è grave che ci si abitui a questo scarto; – ha quindi detto – bisogna preoccuparsi, quando la coscienza si anestetizza e non fa più caso al fratello che ci soffre accanto o ai problemi seri del mondo, che diventano solo ritornelli già sentiti nelle scalette dei telegiornali”.