Monologhi addio: Conti esclude la politica e promette un Sanremo senza “pressioni”

Il conduttore e direttore artistico: “Cercherò di finire presto e di rispettare gli orari, cercheremo di chiudere all’1.20”

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Carlo Conti

“Non ci saranno i monologhi, ma non ho avuto nessun tipo di pressione politica e l’azienda si è fidata di me, dandomi carta bianca”. Con queste parole, Carlo Conti, direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2024, ha rassicurato il pubblico durante la conferenza stampa di presentazione all’Ariston.

Conti ha sottolineato di voler offrire uno spettacolo dinamico e rispettoso dei tempi: “Parlo a tutti gli spettatori e voglio offrire al pubblico uno spettacolo con ritmo. Cercherò di finire presto e di rispettare gli orari, cercheremo di chiudere all’1.20″. Una promessa che mira a mantenere alta l’attenzione del pubblico, evitando lungaggini e puntando su contenuti essenziali e significativi.

Il conduttore ha anche voluto precisare il suo approccio ai monologhi, pur rispettandoli: “Una parola forte vale più di una chiacchierata”. Tra gli ospiti, spiccano momenti di grande emotività, come l’intervento di Edoardo Bove, che racconterà come sta vivendo un momento difficile, e la performance di Paolo Kessisoglu, che canterà insieme a sua figlia una canzone dedicata al disagio dei giovani che faticano a uscire di casa.

Infine, Conti ha ribadito che la politica non avrà spazio sul palco dell’Ariston: “La politica starà fuori”. Una scelta che conferma l’intenzione di concentrarsi sull’intrattenimento e sulle storie personali, lasciando da parte i dibattiti e le polemiche che spesso hanno caratterizzato le edizioni passate.