“Sia perché i rischi di contagio sono materialmente diminuiti”, come dimostra l’andamento dei rendimenti di titoli di Stato, quasi intoccati nei partner valutari a fronte dei forti aumenti registrati in Grecia. “Sia perché – conclude l’agenzia – oggi i policy maker hanno strumenti migliori per rispondere ad un evento simile”. L’ipotesi “grexit”, come battezzano gli inglesi l’uscita della Grecia dell’euro, è legata soprattutto alle imminenti elezioni anticipate. Si terranno il 25 gennaio e i sondaggi accreditano in testa il movimento i sinistra Syriza, guidato da Alexis Tsipras, che pur assicurando di voler restare nella valuta ha chiaramente detto di voler ristrutturare il debito pubblico del paese. Ipotesi che gli altri partner potrebbero osteggiare duramente.