Morì sulla nave Amerigo Vespucci, condanne per ex ufficiali Marina

 Morì sulla nave Amerigo Vespucci, condanne per ex ufficiali Marina
Alessandro Nasta
6 maggio 2023

Condannati gli ex vertici della Marina Militare per la morte di Alessandro Nasta, il nocchiere che perse la vita il 24 maggio 2012 in seguito ad un incidente avvenuto a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci. Il tribunale di Civitavecchia ha riconosciuto la penale responsabilità per l’ex comandante della nave scuola Domenico La Faia, che ha avuto una pena di un anno e dieci mesi; e così anche per l’ex capo di stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Bruno Branciforte. Invece per il capo della Squadra navale al tempo, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi la pena è stata di un anno e due mesi; lo stesso per l’ex capo di stato maggiore Luigi Binelli Mantelli.

Secondo quanto ricostruito nel processo Nasta quel 24 maggio 2012 cadde da 15 metri di altezza, mentre il veliero era in navigazione al largo di Civitavecchia, dopo la partenza dalla base di La Spezia. Sulla Amerigo Vespucci, dal 1930, non era mai successo che un nocchiere avesse un incidente grave o peggio precipitasse dall’albero di maestra. Nell’imputazione in particolare si contesta la mancata adozione, all’epoca dei fatti, dei sistemi di ritenuta degli acrobati del mare. Premure che dovevano entrare in funzione prima, come conseguenza dell’applicazione obbligata della legge sulla sicurezza dei lavori in quota, del 2008.

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La decisione del tribunale di Civitavecchia è stata accolta con soddisfazione dal segretario del Partito diritti dei militari, Luca Marco Comellini, che è stato parte civile nel processo con l’assistenza dell’avvocato Giulio Murano. “Finalmente oggi è arrivata la verità sul caso di Alessandro Nasta. Finalmente un tribunale ha riconosciuto che quando manca la sicurezza del lavoro, anche se in ambiente militare, la responsabilità è dei vertici – ha sottolineato Comellini – Insomma chi ha sbagliato paga. L’intera catena di comando è stata ritenuta responsabile delle omissioni che hanno causato la morte del giovane allievo di Marina”.

Il tribunale di nel riconoscere la penale responsabilità degli ex ufficiali in relazione alla morte del nocchiero ha stabilito che gli imputati ed il ministero della difesa, citato come responsabile civile, rispondano davanti al giudice civile dei danni. Per gli accusati sono state comunque riconosciute le circostanze attenuanti generiche ed è stato concesso il beneficio della sospensione della pena.

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