Cronaca

Morrissey: “L’Italia è il paese più pericoloso al mondo”. E scoppia la polemica

Non sembra voler terminare la sua polemica con l’Italia Morrissey. L’ex frontman degli “Smiths” ha raccontato, martedì, di essere stato fermato da un poliziotto armato in Via del Corso a Roma che gli avrebbe puntato la pistola addosso, soltanto perché non aveva i documenti. Dopo le dichiarazioni della questura, la quale racconta che “percorrendo via della Frezza contromano, è arrivato a tutta velocità in una via del Corso affollata per lo shopping dei saldi”. Morrissey non ci sta e ha rincarato la dose, dichiarando alla stampa anglosassone che l’Italia è ora, secondo lui, il paese più pericoloso del mondo. Su quanto riportato dalla Questura è anche tornato il nipote del cantante inglese Sam Esty Rayner: “Morrissey non stava guidando. Rayner non stava guidando. Il guidatore ha mostrato i documenti e non ha avuto nessuna multa per infrazione stradale. Il poliziotto ha puntato una pistola su Morrissey perché non aveva i documenti”. Morrissey, in una conversazione con Metro Uk, conferma il fermo, spiega di essere stato provocato dall`agente e non manca di aggiungere le sue considerazioni: “Se una cosa del genere può succedere a me a Roma in pieno giorno, allora l`Italia è al livello della Siria per stabilità morale”. Passa poi a osservazioni di geopolitica: “Con psicopatici armati liberi nelle strade di Roma, i migranti in arrivo presto si affolleranno ai confini italiani per tornare in Libia”. A causa dello spiacevole evento Morrissey avrebbe cancellato i sette concerti previsti in Italia, non ancora annunciati, e inoltre sarebbe a rischio anche quello del 6 settembre allo Sferisterio di Macerata, in sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto.

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redazione