E’ morta stamani, nella sua abitazione di Palermo, Simona Mafai, 91 anni, storica dirigente del Partito comunista. Figlia dei pittori Mario Mafai e Antonietta Raphael, era la sorella della giornalista e scrittrice Miriam. La camera ardente dell’ex Senatrice e Consigliera comunale di Palermo e’ stata allestita a Villa Niscemi. Sara’ aperta al pubblico a partire dalle 15.30.
Tante le reazioni per la morte di Simona Mafai. Per il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciche’, “se ne va una figura storica della sinistra siciliana, una coscienza critica di Palermo e una donna sempre impegnata per l’emancipazione femminile e la trasparenza delle istituzioni”. “La scomparsa di Simona Mafai e’ la scomparsa di una protagonista della vita culturale e politica del nostro Paese, fortemente legata alla citta’ di Palermo, nella quale ha promosso in tempi lontani battaglie profetiche per i diritti di tutti e per i diritti in particolare delle donne – afferma il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – L’impegno di Simona Mafai, in coerenza con prestigiosissimi suoi familiari del mondo dell’arte e della cultura, e’ stato un dono alla comunita’ nazionale e in particolare alla comunita’ di Palermo, una citta’ che oggi e’ certamente cambiata sul versante della sensibilita’ per i diritti anche grazie alle sue battaglie”.
Di “voce costruttiva, coraggiosa ed impegnata nel panorama politico e culturale siciliano e nazionale”, parla il capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo. “Ha sempre portato avanti le sue idee con garbo ma al tempo stesso con estrema fermezza, riuscendo a coniugare i piu’ alti ideali con obiettivi concreti, come nella battaglia parlamentare per la preferenza di genere. Ci manchera’”, aggiunge. Per il segretario del Pd, Davide Faraone, “le sue battaglie civili in favore delle donne, il suo impegno vero contro la mafia, la sua passione politica e i suoi scritti su Mezzocielo restano patrimonio di chi non si arrende, di chi pensa che le idee possano cambiare il mondo, di chi non crede che la Sicilia sia irredimibile”.