Morte Erika, Procura indaga per omicidio colposo. Ancora ignote le cause

Morte Erika, Procura indaga per omicidio colposo. Ancora ignote le cause
16 giugno 2017

Dopo la morte di Erika Pioletti, la donna schiacciata dalla folla in piazza San Carlo, la Procura di Torino indaga anche per omicidio colposo. Il reato si aggiunge a quello di lesioni personali plurime, anche gravissime, ipotizzato dai Pm subito dopo i fatti: oltre 500 persone erano rimaste feriti nella calca scatenata dal panico, le cui ragioni restano da accertare. Dopo la comunicazione ufficiale del decesso della donna, ieri sera, la Procura ha bloccato l’ espianto degli organi, donati dalla famiglia Pioletti, perche’ si devono svolgere accertamenti medico-legali sul cadavere. La Procura di Torino dovrà procedere anche per il reato di concorso in omicidio con dolo eventuale. La richiesta alla magistratura arriva dal Codacons, secondo il quale, “la Procura dovrà necessariamente modificare i reati per cui indaga, accertando le eventuali responsabilità di Comune, Prefettura, Questura e altri soggetti pubblici o privati, alla luce del possibile concorso in omicidio con dolo eventuale”. “Questo perché – spiega il presidente Carlo Rienzi – la mancanza di adeguate misure a tutela dell`incolumità e della salute dei cittadini che lo scorso 3 giugno si erano riuniti in Piazza San Carlo in occasione della finale di Champions League, ha di fatto contribuito a determinare la tragedia. In base al nostro ordinamento, infatti, il dolo eventuale si verifica quando un soggetto pone in essere un comportamento accettandone i rischi e le conseguenze che, seppur non volute, appaiono possibili. Nel caso specifico – prosegue Rienzi – le tante carenze sul fronte della sicurezza in Piazza San Carlo, dalle vie di fuga alla vendita di alcolici passando per l`ingresso di bottiglie di vetro, hanno di fatto reso probabile il verificarsi di incidenti anche gravi”.

Erika Poietti, 38 anni di Domodossola, durante il caos di piazza San Carlo aveva subito un lungo arresto cardiaco ed era stata quindi ricoverata in gravissime condizioni in ospedale. Fino a ieri, prima del decesso, secondo quanto veniva riferito dall’ospedale San Giovanni Bosco dove era ricoverata, la paziente presentava un gravissimo danno cerebrale e i sanitari già si attendevano il decesso in un tempo breve, E, purtroppo, così è andata. Sul fronte delle indagini, intanto, queste “non hanno ancora consentito di individuare l`evento che ha determinato il panico della folla, mentre l`epicentro del cui iniziale ed improvviso spostamento di massa è stato individuato nella zona della Piazza San Carlo all`altezza dei numeri civici 195 e 197, a cui ne è seguito un altro più contenuto dopo circa 10 minuti”, fa sapere la Procura di Torino dopo che un quotidiano locale ha scritto che il botto che avrebbe scatenato la prima ondata di panico sarebbe stato originato dal riavvio dei motori di ventilazione del parcheggio sotterraneo. “Alcune delle persone sentite – prosegue la procura – hanno riferito di avere accusato difficoltà respiratorie, equiparando la sintomatologia a quella causata dalla propagazione aerea di sostanze urticanti. Al fine di vagliare la fondatezza di tale circostanza, i Vigili del Fuoco di Torino sono stati incaricati di effettuare accertamenti relativi anche all`impianto di aerazione del parcheggio dislocato nel sottosuolo della piazza”. “E` stata acquisita dalla Città di Torino, dalla Questura, dalla Prefettura, dalla Polizia Municipale di Torino, dal Servizio 118, dal Consorzio Turismo Torino e Provincia – si legge ancora nella nota del procuratore Armando Spataro – la documentazione concernente l`evento del 3.6.2017 in Piazza San Carlo, che è attualmente oggetto di analisi e valutazioni”.

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