È morto a Vienna a 106 anni, Marko Feingold, per oltre un trentennio presidente della comunità ebraica di Salisburgo, ma anche uno degli ultimi testimoni del terrore nazista e organizzatore dell’esodo ebraico attraverso l’Italia dal 1945 al 1948. Nato nel 1913 nell’attuale Slovacchia, Feingold sopravvisse a quattro campi di concentramento – compreso quello di Auschwitz – per essere infine liberato da Buchenwald dalle truppe statunitensi nel 1945.
Dopo aver ricoperto per breve tempo la carica di presidente della comunità religiosa, appena costituita, gestì con l’organizzazione ebraica di aiuto ai rifugiati Bricha il viaggio di migliaia di “sfollati” in direzione del protettorato britannico della Palestina. Fra questi vi furono circa 5.000 ebrei che fuggirono in Italia nel 1947 attraverso il passo del Krimml Tauern, dopo le pressioni delle autorità britanniche per chiudere il Brennero ai rifugiati ebrei. In tutto, portò in salvo circa 100mila ebrei.