E’ morto ad Asiago Ermanno Olmi, il regista pioniere nel campo del documentario
Da tempo malato, venerdi’ era stato ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni. Aveva 86 anni i video
Lutto nel mondo del cinema: e’ morto, all’ospedale di Asiago, il regista Ermanno Olmi. Aveva 86 anni, era nato il 24 luglio 1931 a Bergamo. Da tempo malato, venerdi’ era stato ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni. Nonostante l’assistenza dei sanitari tuttavia non c’e’ stato niente da fare e il regista bergamasco e’ morto nella notte di domenica. Regista autodidatta, pioniere nel campo del documentario, creatore di un linguaggio personale e fuori da ogni schema fin da opere come ”Il tempo si e’ fermato”, ”I recuperanti” e la ”Circostanza”, sperimentatore incessante ha portato per la prima volta al cinema il dialetto come lingua (”L’albero degli zoccoli”) e i grandi miti della tradizione cristiana (”Cammina cammina”). Ermanno Olmi nasce da una famiglia contadina dalle profonde convinzioni cattoliche. Giovanissimo, si trasferisce a Milano, dove si iscrive all’Accademia di Arte Drammatica per seguire i corsi di recitazione. Pur con quasi nessuna esperienza alle spalle dirige, tra il 1953 ed il 1961, decine di documentari.
Debutta nel lungometraggio con ‘Il tempo si è fermato’ (1959), una storia imperniata sull’amicizia fra uno studente ed un guardiano di diga. Il successo arriva nel 1977 con quello che molti considerano il suo capolavoro assoluto, ‘L’albero degli zoccoli’, che si aggiudica la Palma d’oro al Festival di Cannes e il Premio César per il miglior film straniero. Nel frattempo si trasferisce da Milano ad Asiago e, nel 1982, a Bassano del Grappa, fonda una scuola di cinema ‘Ipotesi Cinema’. Dopo una dura lotta contro una grave malattia nel 1987 Olmi torna a dirigere una pellicola ‘Lunga vita alla signora!’, premiato al Festival di Venezia con il Leone d’Argento. L’anno seguente si aggiudica, invece, il Leone d’Oro grazie a ‘La leggenda del santo bevitore’, basata sull’omonimo racconto di Joseph Roth. Con ‘Il mestiere delle armi’ si aggiudica 9 David di Donatello. Seguiranno la fiaba pacifista Cantando dietro i paraventi, interpretata da Bud Spencer assieme a un cast e la parabola cristologica ‘Centochiodi’. Tra i suoi ultimi lavori ‘Torneranno i prati’ (2014), film ambientato nelle trincee sull’Altopiano di Asiago, che ha vinto 8 David di Donatello, un Nastro d’Argento e un Globo d’Oro.[irp]