Cronaca

Morto in battaglia “lo sceicco dei cecchini” anti-Isis, sosteneva di aver ucciso 320 jihadisti

Un combattente iracheno soprannominato “lo sceicco dei cecchini”, perchè sosteneva di aver ucciso almeno 320 jihadisti dello Stato islamico (Isis), è rimasto ucciso venerdì nella battaglia di Hawija, nel Nord-Ovest dell’Iraq. Stando a quanto riferito oggi dalla forza paramilitare in cui operava, Abu Tahsin al-Salhi è morto mentre avanzava verso la zona di combattimento con l’Isis. Membro della brigata Ali al-Akbar della milizia a maggioranza sciita Hashed al-Shaabi, Abu Tahsin era “il migliore dei nostri cecchini”, ha detto il portavoce della milizia, Ahmad al-Assadi. In un video diffuso dalla milizia, Abu Tahsin aveva raccontato di aver partecipato a diverse guerre nella regione: “Ho 63 anni e sono sempre un cecchino. La mia prima guerra è stata nel 1973 nel Golan” siriano, come membro dell’esercito iracheno. Quindi aveva partecipato alla guerra Iran-Iraq (1980-1988), all’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq (1990), prima di combattere l’esercito americano nel 2003 e poi puntare la propria arma contro l’Isis. Nel filmato quindi affermava: “Oggi ne ho uccisi due, una cifra ridicola, il minimo per me è quattro”. Nelle battaglie contro l’Isis nel 2015 “ne ho uccisi 173 e ora sono a 320”. Al funerale che si è tenuto ieri nei pressi della città meridionale di Bassora, uno dei suoi amici, Ahmad Ali Hussein, ha raccontato che Abu Tahsin, il cui vero nome era Ali Jabbar al Salahi, era soprannominato dai compagni lo “sceicco dei cecchini”, oppure “occhio di falco” o “cacciatore di Daesh.

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