Cronaca

Morto Franco, con Gianni prima unione civile a Torino

Cinque mesi fa quello che si erano sentiti per 52 anni, una famiglia, era stato riconosciuto anche dalla legge. E loro, Franco e Gianni, la prima coppia torinese unita civilmente, erano diventati l’emblema dei diritti per tutti. Oggi, di quel simbolo, rimane solo più Gianni (foto,sx): Franco (foto), 83 anni, è morto ieri all’alba in ospedale, portato via da quella malattia che li aveva spinti a chiedere alla politica di accelerare i tempi del sì per coronare il sogno della loro vita. “Vieni subito, Franco non c’è più”: erano le 4, ieri mattina, quando Gianni, 79 anni, dall’ospedale ha chiamato un amico, da sempre vicino alla coppia.

“Erano una famiglia e lo saranno per sempre. Franco ha lasciato tanto – dice – ha visto e ha fatto un pezzo della storia di Torino. Quello che dobbiamo ricordare è l’amore per il suo Gianni”. Un sentimento per cui ha combattuto 52 anni. “Ringrazio Franco di tutta questa vita, del suo affetto, della sua compagnia – si limita a dire -. Ha lottato anche per me, per il nostro amore profondo e oggi, anche se mi sento solo, so che tanti mi sono vicini e che lui è qui con me”. A celebrare l’unione civile, lo scorso 6 agosto, era stata la sindaca Chiara Appendino, che qualche mese dopo si è trovata a difendere la coppia da attacchi e insulti, e che oggi ha telefonato a Gianni per esprimergli la sua vicinanza. “Franco e Gianni sono un simbolo ma anche un po’ come di famiglia”, commenta l’assessore comunale alle Pari Opportunità, Marco Giusta.

“La loro storia ci ha coinvolto – ricorda – sentivamo che quei 15 minuti in Sala Matrimoni valevano moltissimo, non soltanto per loro, ma per la città e per tutti coloro che sentivano su di sé la stessa emozione, per il grande significato che quell’atto rappresentava per tutti”. Insieme alla sindaca, quel mattino d’estate in cui avevano confessato di non essere “mai stati così felici”, c’era anche la senatrice del Pd Magda Zanoni, loro amica. “Sapendo che Franco ci ha lasciati, rimane per noi legislatori – osserva con Monica Cirinnà, che dà il nome alla legge sulle unioni civili – la consapevolezza di essere riusciti ad assicurare felicità a una coppia che attendeva da una vita di vedere riconosciuti i propri diritti”. Quelli per cui ora, è l’appello di Micaela Campana, responsabile Diritti della Segreteria Pd e relatrice alla Camera della legge sulle unioni civili, deve continuare a rappresentare. L’addio a Franco domani mattina, nella chiesa di Santa Rita.

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