Lino Capolicchio, attore e doppiatore italiano interprete de Il giardino dei Finzi Contini, per il quale ha vinto un David di Donatello, La piovra e La casa dalle finestre che ridono, è morto a Roma all’età di 78 anni. Nato a Merano e cresciuto a Torino, Capolicchio si trasferisce poi a Roma per frequentare l’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico, e dopo essersi diplomato inizia la sua formazione professionale giovanissimo ed esordisce con Giorgio Strehler del Piccolo Teatro di Milano ne Le baruffe chiozzotte (1964) di Carlo Goldoni, ottenendo consensi di critica e di pubblico. Nel 1965 continua proficua la collaborazione con il maestro Strehler, ne Il gioco dei potenti, grande affresco shakespeariano tratto dall’Enrico VIII. Seguono altri successi sul palcoscenico, poi la Rai lo chiama a interpretare il ruolo di Andrea Cavalcanti nello sceneggiato Il conte di Montecristo (1966) di Edmo Fenoglio.
L’anno successivo prende parte al cast internazionale de La bisbetica domata (1967) di Franco Zeffirelli (da Shakespeare). Benché il suo apporto sia minimo, il giovane Capolicchio vivrà per diverse settimane sul set, intrattenendo una serie di conversazioni col protagonista della pellicola, Richard Burton. L’esordio nel cinema nel 1968 in Escalation di Roberto Faenza a fianco di Gabriele Ferzetti. Protagonista del cinema italiano degli anni 70, ha recitato in Metti una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi, Fiorile dei Fratelli Taviani, Il giovane normale di Dino Risi e Il giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica, con il quale vinse il David di Donatello. Pupi Avati lo ha diretto in Fratelli e sorelle, nell’horror seminale La casa dalle finestre che ridono, in Una sconfinata giovinezza e, più di recente, in Il signor Diavolo. In tv il successo è arrivato in La piovra nel ruolo del Professor Mattinera.