Società

E’ morto lo stilista Emanuel Ungaro, il “chirurgo” dell’eleganza

E’ morto a Parigi all’eta’ di 86 anni lo stilista Emanuel Ungaro, grande couturier. Francese di nascita ma di origini italiane. Suo padre era un sarto pugliese, di Francavilla Fontana, fuggito oltralpe per scampare al fascismo. Ma lui si diceva “fiero di essere francese” e riconoscente al Paese che lo aveva accolto. “L’Italia e’ bella, vibrante e mi coinvolge. Ma la mia citta’ e’ Parigi. L’Italia sara’ il mio scalo, la mia dolce vita”, spiegava. “Lo stilista che ama le donne”, come lui stesso si era definito in un’intervista. Era sposato con Laura Bernabei, da cui ha avuto una figlia, Cosima. “Il mio sogno e’ fare abiti con gli stessi ritmi e le stesse armonie dei quartetti d’archi di Beethoven”, aveva raccontato.

Fedele alla grande scuola dell’alta moda, Monsieur Ungaro come tutti lo hanno sempre chiamato, pensava solo alla “sua” donna e non si curava delle mode del momento. Fiori e pois, tante rose, righe, colori importanti e assoluti, una voglia di fare belle e femminili le clienti che lo adoravano da Jackie Kennedy alla Duchessa di Windosor fino alla prediletta Anouk Aimèe l’attrice francese di cui era innamorato. Una fine senza clamore, quella di Ungaro da tempo malato. Circondato dall’affetto della famiglia, s’è spento ieri sera nella capitale francese. Dalle passerelle si era allontanato gia’ anni fa. Una decisione presa anzitempo nel 2004, la stessa che due anni prima, veniva annunciata da Yves Saint-Laurent, altra icona francese della haute couture, e nel 1968 dal couturier spagnolo Cristobal Balenciaga, dal quale il giovane Emanuel aveva fatto l’apprendistato e di cui era stato l’allievo preferito.

Monsieur Ungaro faceva vita di atelier, lavorava in silenzio e riservatezza, solo Beethowen a fargli compagnia, sempre con la giacca da lavoro bianca, di cotone, abbottonata da un lato e con le forbici nelle tasche e gli spilli appuntati perchè tanto amava drappeggiare e fermare così i suoi abiti indosso alle modelle. Come lui anche Hubert de Givenchy si vestiva da lavoro, ma col camice bianco come quello delle première. Per 35 anni la seducente femminilita’ dei suoi modelli ha incantato le donne che indossavano le gonne cortissime a pois con stivali inguinali o i caban in jersey abbinati a lunghi blazer oro e abiti in maglina di seta. Nel 1996 Ungaro aveva ceduto il controllo della sua maison al gruppo Ferragamo e nel 2004 aveva abbandonato le passerelle e si era ritirato a vita privata, trascorrendo lunghi periodi a Roma dove possedeva un palazzo cinquecentesco. Ungaro lascia la moglie Laura Bernabei e la figlia Cosima. I funerali si terranno domani mattina a Parigi.

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