E’ morto Oliviero Beha, aveva 68 anni. La figlia: ripeteva “la libertà è un lusso di pochi”

Uno dei suoi maggiori successi e’ stato il programma radiofonico, su Radiouno, ‘Radio Zorro’

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E’ morto questa sera a Roma il giornalista Oliviero Beha. Aveva 68 anni. Lascia la moglie Rosalia e i figli Saveria, Germana e Manfredi. Ad annunciarlo la figlia Germana. “E’ stato un male molto veloce – spiega -. Papà se n’è andato abbracciato da tutta la sua grande famiglia allargata di parenti e amici”. Giornalista, scrittore, saggista, conduttore televisivo e radiofonico, Beha, polemista, spesso controcorrente, era nato a Firenze il 14 gennaio 1949. Nel 1987 e’ approdato alla televisione, conducendo con Andrea Barbato la trasmissione culturale ‘Va’ pensiero’. Uno dei suoi maggiori successi e’ stato il programma radiofonico, su Radiouno, ‘Radio Zorro’, di cui firmera’ anche una versione televisiva, ‘Video Zorro’ su Rai 3. Tra il ’96 e il ’97 Beha e’ ancora in Rai con ‘Attenti a quei tre’, programma del palinsesto notturno. In seguito, torna a dedicarsi alla radio, prima con ‘Radioacolori’, poi ‘Beha a colori’, trasmissione radiofonica che viene soppressa nel settembre 2004. Oliviero Beha e’ stato anche autore di testi teatrali, saggista e poeta. Tra il 2005 e il 2008 ha collaborato con l’Unita’, e dal 2009 e’ stato editorialista per il ‘Fatto quotidiano’.

LA FIGLIA 

“E ahime’ oggi, mi presento… sono una delle figlie. Nelle ultime settimane mi e’ capitato di essere le mani di papa’ che hanno trasferito in parole scritte su un monitor quello che lui velocemente mi dettava. Si perche’, gli articoli lui, li aveva in testa, non seguiva appunti, non doveva cambiare o correggere delle frasi… lui parlava ed io scrivevo perche’ animare, vibrare e far venire vere le parole, Lui, l’aveva come dono. Scrivo queste righe perche’ con grande orgoglio, sono convinta che papa’ lascera’ un vuoto profondo nel mondo dell’informazione perche’ a dispetto del suo carattere burrascoso, a volte irriverente, spesso ironico, dispotico e a tratti per alcuni arrogante, e’ stato, e’, e rimarra’ un giornalista libero. La “liberta’ e’ un lusso di pochi” mi ripeteva…”. Questo il ricordo che la figlia scrive sul sito intestato a suo padre. “Era fiero di essere chiamato giornalista – prosegue la figlia – e di potersi definire tale. Mi diceva spesso che il compito di un giornalista e’ raccontare la verita’ perche’ e’ un diritto di chi legge sapere i fatti per poter elaborare una propria opinione basata sul vero e non “indirizzata” o “deviata”. Certamente, alla descrizione della realta’, papa’ non ha mai negato anche la sua opinione che e’ risultata spesso scomoda, ma si e’ sempre assunto, credetemi, sempre, la responsabilita’ di cio’ che pensava e credeva… Inutile dirvi il vuoto che lascia nelle persone che lo amano, in mia madre, donna incredibile con cui ha costruito una famiglia meravigliosamente complicata, allargata e colorata, in tutti i suoi figli, nei tanti amici che sono parte integrante di “questo grande gruppo vacanze”. Permettetemi, a nome di un piccolo bimbo di due anni che oggi perde un nonno che lo adorava in maniera assoluta, di dirvi, affinche’ arrivi a chi legge, che si e’ dimostrato un nonno semplicemente straordinario”. “A nome di tutti noi – conclude la figlia – scrivo che essere “veri” a dispetto di tutto e di tutti in questo mondo, e’ un grande atto di coraggio, una straordinaria forma di liberta’. Questa eredita’, noi, la teniamo stretta perche’ e’ parte di cio’ che siamo ed e’ quello che cercheremo di trasmettere ai figli, agli amici che ci sono ecco saranno… Questa battaglia, purtroppo per noi tutti lui l’ha persa, ma i suoi occhi verdi diventati grigi, i suoi gesti a tratti goffi, le sue parole complicate ma chiare, tutta la sua vita, restano e resteranno… Buon viaggio papa’, continua, come sempre hai fatto a camminare e pensare veloce… noi continueremo a parlare di te e con te. Michele continuera’ a guardarsi le due linee sul palmo della mano e dira’ “nonno” e noi, ti ritroveremo li’…”.