Il ministero della Difesa russo ha proposto una revisione dei confini delle acque territoriali russe nel Mar Baltico, un passo che il Cremlino oggi ha descritto come non politico, salvo poi aggiungere che “la situazione politica è cambiata in modo significativo” e la Federazione russa deve adottare “misure adeguate” a difesa della propria sicurezza.
Mosca ha lanciato “un’altra operazione ibrida, questa volta tentando di diffondere paura, incertezza e dubbio sulle loro intenzioni nel Mar Baltico”, ha affermato Gabrielius Landsbergis, il ministro degli Esteri lituano. “Si tratta di un’evidente escalation contro la Nato e l’Ue, e deve essere affrontata con una risposta adeguatamente ferma”, aggiunge Landsbergis. Il governo lituano sulla vicenda ha convocato l’incaricato d’affari russo a Vilnius. Di minaccia ibrida ha parlato anche la Finlandia, che sta “elaborando i dettagli”, ha detto il ministro degli Esteri Elina Valtonen, neo-membro della Nato il cui confine con la Russia costeggia il Golfo di Finlandia, sui cui si affaccia San Pietroburgo.
“Vale la pena ricordare che anche la confusione è un’influenza ibrida”, ma “la Finlandia non è confusa”, ha sottolineato Valtonen, ricordando che il trasferimento dei confini marittimi è regolato dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, di cui la Russia è parte. Secondo il dicastero russo che ha proposto la modifica, le coordinate delle frontiere marittime utilizzate dal 1985 fanno riferimento a carte della metà del secolo scorso e non sono adeguate a versioni cartografiche più recenti. La bozza di decreto non precisa come si intende modificare il confine marittimo. L’area interessata sarebbe quella di Kalinigrad, exclave russa incuneata tra Lituania e Bielorussia, avamposto iper-militarizzato dove si trovano il quartier generale della Flotta del Baltico, due basi aeree e batterie di missili Iskander in grado di trasportare testate atomiche.
La Russia non ha intenzione di rivedere la linea di confine statale nel Baltico, ha detto una fonte diplomatico-militare russa citata dalle agenzie russe, “non c’erano e non ci sono intenzioni di rivedere l’ampiezza delle acque territoriali, della zona economica, della piattaforma continentale al largo della costa continentale e della linea di confine statale della Federazione Russa nel Baltico”. Poi il portavoce del Cremlino ha rilanciato. “Vedete come le tensioni si stanno intensificando, il livello di confronto, soprattutto nella regione baltica. Naturalmente, ciò richiede misure adeguate da parte dei nostri dipartimenti competenti per garantire la nostra sicurezza”, ha detto Peskov, rimandando al ministero della Difesa per ulteriori dettagli.