La manovra sui conti pubblici è stata varata dal Consiglio dei ministri ma il testo di cui s’è scatenato un giallo non è ancora arrivato al Quirinale. E oggi a Roma, per un intervento ad una conferenza, ci sarà Pierre Moscovici, il commissario europeo agli Affari economici. Una presenza singolare, la sua, mentre a Bruxelles si svolgerà il Consiglio europeo dove il premier Giuseppe Conte dovrà spiegare ai partner europei gli interventi previsti nella manovra. Ma forse è una presenza – certo occasionale, ma non cancellata – per poter discutere, per parlare di quella manovra che tanta irritazione ha provocato nei vertici dell’Ue.
L’arrivo a Roma di Moscovici era, viene detto, programmata da tempo. Parteciperà oggi a una conferenza dell’Aspen a porte chiuse e poi incontrerà il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Nel tardo pomeriggio avrà un colloquio al Quirinale con il capo dello Stato Sergio Mattarella. Certo nessuno poteva immaginare la presenza di Moscovici – critico fortemente, al pari del presidente della commissione Ue Juncker, nei confronti della manovra italiana e delle iniziative del governo giallo-verde – nei giorni in cui il provvedimento di bilancio italiano arrivava a Bruxelles per essere esaminato. Ma così è.
Un passaggio romano, quello del commissario, che si incrocia con gli interventi di Mattarella. Al capo dello Stato, fino ieri sera non è arrivata ancora alcuna copia della manovra approvata dal governo. In ogni caso Mattarella non dovrebbe far mancare le sue considerazioni sulla questione. Anche se non direttamente, è probabile infatti che in mattinata il capo dello Stato – in occasione del ricordo a Pontedera per il quarantennale della morte del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi – troverà il modo “pedagogico” per ricordare le regole e i comportamenti che chi governa deve avere quando “si decidono cose normali”.
Così come Mattarella senz’altro coglierà l’occasione dell’incontro alle 18 con Moscovici (richiesto, viene ribadito, dal commissario Ue) per fare al ministro europeo la stessa raccomandazione fatta al premier Giuseppe Conte: bisogna dialogare, senza contrapposizioni. Ci sarà sicuramente l’esortazione al dialogo verso i Paesi alleati, che è sembrato mancare in questi ultimi mesi soprattutto con l’Italia (e anche dal nostro Paese verso l’Ue). In ogni caso verrà chiarito che non tocca a Mattarella fare da mediatore tra Italia e Ue, rappresentando lui di fatto il governo italiano. E che quindi sarà Moscovici, e i vertici Ue con lui, che dovranno lavorare per il dialogo. Anche perché ‘scontri’ di questo genere, in occasione del varo delle manovre sono anni che naturalmente accadono, tra i vari Paesi e Bruxelles. E non è mai stato un problema.