La riduzione del deficit italiano “non e’ ancora sufficiente”. L’Europa non molla. Per il Commissario europeo per gli Affari economici, Pierre Moscovici, ancora bisogna tagliare. “E’ un passo nella giusta direzione, ma voglio comunque dire che non ci siamo ancora, che resta ancora da fare, forse da una parte e dall’altra”, ha detto il commissario europeo, parlando in un’audizione al Senato francese della manovra italiana, con l’annuncio del premier Giuseppe Conte della riduzione del rapporto deficit/pil dal 2,4 al 2,04%.
“Non possiamo transigere sulle regole”, ha affermato Moscovici, ribadendo che non vi è nessun “trattamento privilegiato” per la Francia, il cui deficit dovrebbe superare il tetto del 3% l’anno prossimo in conseguenza delle misure annunciate dal presidente Emmanuel Macron per placare la rabbia dei gilet jaunes. “Queste regole, possiamo applicarle in modo intelligente, flessibile e sottile, ma non possiamo derogarvi”, ha insistito il commissario.
“Cerchiamo il modo per rendere compatibili le scelte politiche, che sono quelle che sono e che sono legittime, con delle regole che sono comuni e che tutti seguono”. “In questo momento – ha aggiunto – passiamo da un dialogo intenso, positivo, costruttivo, per trovare una soluzione, e la necessaria preparazione delle tappe procedurali nel caso in cui questo dialogo non giungesse ad una conclusione. Il che evidentemente non è ciò che auspichiamo”.
Nessun commento alle parole di Moscovici da parte di Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio e’ concentrato sul negoziato. Quello che filtra da Palazzo Chigi e’ fiducia e orgoglio per la proposta fatta, che pure in una responsabile riduzione del rapporto deficit Pil lascia invariati redditi di cittadinanza e quota 100, coerentemente con quanto sempre promesso. Questa e’ la strada intrapresa e che si continuera’ a percorrere, sottolineano fonti di Palazzo Chigi.
Intanto, fonti della maggioranza fanno sapere che la manovra sarà riscritta in Aula al Senato. Il pacchetto di emendamenti del governo frutto del negoziato con la Ue, se avrà esito positivo, arriverà direttamente nell’Assemblea di palazzo Madama. Il testo dovrebbe approdare in Aula il 18 dicembre ed entro il 19 il governo dovrà presentare a Bruxelles un nuovo Dpb con le modifiche che recepiscono l’intesa con l’Europa e correggono i saldi, riducendo il deficit. L’esame in commissione sarà quindi lampo e si concentrerà sul testo vecchio della manovra con i saldi attuali.