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L’affondo di Moscovici: rispetto voto referendum, ma in Italia servono riforme

Rispetto per il voto degli italiani al referendum, ma in Italia “c’è bisogno di riforme”. Lo ha precisato il commissario Ue agli Affari Economici e Monetari Pierre Moscovici, in una intervista alla rete televisiva Class Cnbc. “C’è un’ampia gamma di scelte per chi vota in Italia – ha osservato – e non intendo mostrare alcuna simpatia. Ho le mie simpatie come membro di una famiglia politica in Europa ma non è il mio punto. Noi – ha proseguito – osserviamo la situazione attentamente. E’ il popolo italiano che deve fare le sue scelte, ma come ho già detto c’è bisogno di riforme forti in Italia e tali riforme sono anche collegate alla struttura dell’economia, del sistema giudiziario e anche alla struttura istituzionale perché quando le istituzioni funzionano bene e sono capaci di mostrare chiare scelte allora ti senti più forte. Non sta a me commentare (la situazione politica italiana, ndr), non sono un elettore italiano, sono un elettore francese. E rispettiamo sempre il voto. Ma quando guardiamo alla Brexit, per esempio. C’è stato un referendum e un voto che dev’essere rispettato ma che è anche deplorevole. Sta agli italiani decidere quali sono i loro interessi”.

Moscovici ha tenuto anche a precisare il senso delle sue affermazioni sulla flessibilità possibile anche sulle spese sostenute per l’accoglienza dei migranti e per il terremoto. “Non è una questione di semaforo verde (da parte della Commissione Ue, ndr). L’Italia è una delle principali economie dell’Eurozona e uno dei principali partner e membro fondatore e vogliamo un’Italia forte, al cuore dell’Europa. Abbiamo come sempre bisogno dell’Italia come sempre alla testa del convoglio europeo e non consegnata a forze populiste o contrarie all’Europa o all’Euro”. Alla richiesta di chiarimenti sulle sue affermazioni sui populisti italiani, Moscovici ha risposto: “Coloro che dicono agli italiani che l’euro non è nel loro interesse e che l’Europa non è il loro futuro sbagliano. Promettono un futuro all’interno dei confini nazionali, e con un’Italia che sarebbe veramente confinata e troppo piccola. Siamo in un mondo complesso e al centro del sistema finanziario, come si vede in questi incontri al Fondo Monetario. E nel mondo complesso nel quale ci troviamo abbiamo bisogno di avere grandi esempi politici. E il fatto di appartenere all’Europa e di essere un partner forte dentro l’Eurozona costituisce un asset importante. L’Italia è un asset per l’Europa e per l’euro e l’Europa è un asset per l’Italia”.

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redazione