Giorgia Meloni sceglie la data simbolo del primo maggio per varare un pacchetto di misure per il lavoro. Questa la “mossa” decisa dalla premier, che ha convocato la seduta nel giorno della festa del lavoro. Sul tavolo, secondo quanto comunicato da Palazzo Chigi, “provvedimenti in materia di lavoro e politiche sociali”. Il dettaglio degli interventi è ancora in via di definizione, ma dovrebbe entrare il taglio del cuneo fiscale, previsto nel Def. “Nei prossimi giorni – ha confermato questa mattina il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – faremo un altro passo nella direzione che ci porterà da qui alla fine della legislatura a tagliare 5 punti di cuneo fiscale per tutti, per aumentare i salari”.
Secondo fonti di governo, il Cdm del primo maggio dovrebbe anche varare il decreto lavoro su cui è impegnata ormai da tempo la ministra Marina Calderone, che nei giorni scorsi più volte è arrivata a Palazzo Chigi. Tra le novità presenti nel decreto ci sono la riforma del reddito di cittadinanza e un allentamento dei vincoli per la stipula dei contratti a tempo determinato. Per quanto riguarda il reddito, secondo le bozze circolate, dovrebbero essere creati tre distinti programmi: la Garanzia per l’inclusione (Gil), la Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal) e la Prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal).
Sui percettori, ha assicurato la ministra pochi giorni fa in un’intervista, “pensiamo di ampliare la platea dei nuclei familiari in condizioni di fragilità, come ad esempio chi ha in famiglia malati molto gravi. E sul fronte delle politiche attive stiamo creando le condizioni affinché i disoccupati trovino occupazione nei posti di lavoro che in Italia ci sono”. Nei prossimi giorni, comunque, le misure saranno definite nel dettaglio. Prima però ci sarà il 25 aprile. In vista della Festa della Liberazione è già in atto un’aspra polemica politica, in particolare per alcune frasi del presidente del Senato Ignazio La Russa, che celebrerà la ricorrenza a Praga, ricordando Jan Palach e visitando il campo di concentramento nazista di Terezin. Da parte sua Meloni, secondo l’agenda ufficiale, sarà alla cerimonia all’Altare della Patria, insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Secondo quanto si apprende da fonti di governo, però, la premier potrebbe inserire un altro appuntamento, su cui però c’è il più stretto riserbo.