Vladimir Putin mette sul tavolo le sue carte, rispondendo così alle molte sollecitazioni internazionali a giocare un ruolo attivo nella crisi nordcoreana. E, incontrando il presidente sudcoreano Moon Jae-in, il numero uno del Cremlino, nel ribadire la contrarietà alle sanzioni e in particolare al blocco dell’export del petrolio, ha proposto una serie di progetti infrastrutturali trilaterali con le due Coree, a partire dal più volte evocato gasdotto transcoreano. Il presidente russo ha incontrato Moon, a margine di un vertice economico. Il nuovo inquilino della Casa blu è un progressista, notoriamente orientato al dialogo con Pyongyang e non sempre in sintonia con la politica aspra adottata dagli alleati statunitensi nei confronti di Kim Jong Un. In questo senso, Putin ha sfondato una porta aperta nell’invocare una via politica alla crisi nucleare e missilistica della Corea del Nord, che ha raggiunto un nuovo picco domenica con il sesto test nucleare di Pyongyang dopo una serie di test missilistici.
Il Giappone, che la scorsa settimana ha visto il suo territorio sorvolato da un missile nordcoreano, ha chiesto un inasprimento delle sanzioni in sede Onu, con il sostegno degli Stati uniti, mentre Cina e Russia, pur concordi con Washington nella condanna a tali attività bellicose, hanno frenato fortemente su questo fronte. “Sono preoccupato che la sospensione del rifornimento di greggio possa danneggiare i civili”, ha detto Putin a Moon, secondo quanto ha riferito questi, ricordando – a quanto scrive NK News – che la Russia fornisce una quantità limitata di petrolio: circa 40mila tonnellate all’anno. Moon, in questa fase, ritiene invece che un inasprimento delle sanzioni possa contribuire a portare Kim Jong Un sulla via del dialogo. Oltre alla “pars destruens” dell’approccio alla crisi nordcoreana, Putin ha tuttavia anche delineato i contorni di una proposta costruttiva. “Vorrei dire che la Russia vuole implementare progetti trilaterali con la partecipazione della Corea del Nord”, ha detto Putin nella conferenza stampa congiunta con Moon alla fine del faccia-a-faccia tra i due.
Specificamente si tratta di progetti che coinvolgano le due Coree e le connettano all’Estremo Oriente russo, una parte del grande paese sottopopolata, sottoutilizzata ed esposta da sempre alla pressione demografica della Cina. “Noi potremmo portare gas russo via gasdotto alla Corea e integrare le linee elettriche e i sistemi ferroviari di Russia, Repubblica di Corea e Corea del Nord”, ha precisato ancora il presidente russo, disegnando un progetto che, in piccolo, fa pensare alla strategia “Belt and Road” messa in atto dalla Cina e da Xi Jinping che sta così aumentando il suo peso economico e strategico in Asia centrale. Il vantaggio, secondo Putin, sarebbe non solo sul piano economico, ma anche quello di “aiutare a costruire la fiducia e la stabilità nella Penisola coreana”. Moon, dal canto suo, si è mostrato aperto a questa idea. “Io e il presidente Putin abbiamo deciso con fermezza di stabilire le fondamenta della cooperazione trilaterale tra il Sud, il Nord e la Russia, connettendo la penisola coreana e la regione dell’Estremo Oriente”, ha detto. “Concordiamo – ha continuato – di far progredire i progetti di cooperazione che possono essere possibili tra Corea del Sud e Russia con la regione dell’Estremo Oriente come centro”.