Cosi’, dopo la mostra dedicata a Botero, ecco Ligabue sotto le suggestive volte di una bellissima ala di Palazzo dei Normanni. L’esposizione, visitabile fino al 31 agosto, comprende ottanta opere, alcune anche inedite, tra dipinti, sculture e disegni dell’artista. Propone un escursus storico sull’attualita’ dell’opera di Ligabue che, seppure incentrata su pochi temi sempre ripetuti e rinnovati, rappresenta ancora oggi una delle piu’ interessanti del Novecento. Un modo per far conoscere i diversi esiti di questa singolare attivita’ artistica che si estende dagli anni Venti al 1962, declinata nelle diverse tecniche espressive. Anche grazie alle scelte di allestimento, la mostra permettera’ di approfondire i nuclei tematici fondamentali. Ligabue studiava accuratamente l’anatomia degli animali che rappresentava e le loro posture tipiche assunte nelle fasi della caccia o del lavoro, desunte dall’osservazione diretta e da varie fonti iconografiche. Una chiara rappresentazione della lotta per la sopravvivenza nel mondo animale che rimanda alla sua concezione della vita, una lotta durissima piena di agguati. Gli autoritratti, infine, rappresentano un’esplicita, dichiarazione del suo valore d’artista e della sua identita’ di persona, spesso dileggiata e irrisa, ma anche il suo sentirsi spesso uno straniero. “Ligabue e’ riuscito – dice uno dei curatori, Sandro Parmiggiani – come solo i grandi pittori sanno fare, a esprimere e a far convivere, nello stesso quadro, una vibrante tensione emotiva che viene fortemente espressa e percepita”. “E’ una mostra di rilievo internazionale – ha detto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone – ed e’ la dimostrazione che si puo’ fare cultura nella nostra terra se c’e’ sinergia. Se si lasciano aperti i siti culturali il giorno di Pasqua e Pasquetta. Lo abbiamo potuto fare perche’ il personale della fondazione Federico II c’e’ venuto incontro e ci ha dato grandi disponibilita’”. Poi il messaggio: “A visitare le mostre devono essere soprattutto i siciliani: spesso sento parlare dei turisti che verranno da fuori: sarei altrettanto felice se ne venissero da tutta la regione”.