Mosul, 11enne rapita dall’Isis liberata dalle forze governative

Catturata nel 2014 e venduta come schiava dai miliziani islamisti

Mosul, 11enne rapita dall'Isis liberata dalle forze governative

Le forze armate governative irachene hanno liberato a Mosul una bambina della minoranza yazida di 11 anni, rapita e venduta come schiava dall’Isis nel 2014. Lo ha reso noto la polizia federale di Bagdad che partecipa alla battaglia per la riconquista del capoluogo, ultima roccaforte nel paese delle milizie islamiste di al Baghdadi, che ha mostrato l’ex ostaggio finalmente al sicuro in una base della polizia a Sud di Mosul. La ragazzina, quando aveva solo 8 anni, era stata sequestrata nel villaggio di Kosho, a Sud di Sinjar, patria della comunità yazida nel nord dell’Iraq, insieme alla madre e alle sorelle. È stata liberata nel corso di un’incursione nel quartiere di al Tanek, nella parte occidentale di Mosul ancora in mano ai guerriglieri islamisti. In un rapporto del giugno 2016, la Commissione indipendente d’inchiesta istituita nel 2011 dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha definito come genocidio le violenze perpetrate dal cosiddetto Stato islamico nei confronti del popolo yazida in Iraq, con particolare riferimento ai tragici eventi avvenuti nell’area di Sinjar, nell’estate del 2014 all’indomani della proclamazione del presunto Califfato di al Baghadi.