Mozione “salva” Radio Radicale, il Senato dice sì

Rinnovare convenzione per disciplinare da subito il regime transitorio

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L’Aula del Senato ha approvato la mozione di maggioranza presentata da M5s e Lega per il salvataggio di Radio Radicale con la riformulazione chiesta dal governo. I voti a favore sono stati 138, i contrari 45 e 57 gli astenuti. Hanno votato contro Pd e Leu. Fi e FdI si sono astenuti.

La mozione di maggioranza per salvare Radio Radicale prevede che si approvino norme per rinnovare la convenzione per disciplinare da subito il regime transitorio. La mozione prevede anche che si faccia una Convenzione separata per l’archivio digitale e che questo resti “formalmente vincolato ad uso pubblico”. Ecco il testo della mozione con le riformulazioni chieste dal sottosegretario all’editoria Vito Crimi.

La mozione impegna il governo:

– ad attivare tutte le opportune iniziative al fine di approvare una normativa di riferimento relativa al servizio radiofonico e multimediale di interesse generale destinato all’informazione e comunicazione istituzionale, che qualora preveda l’assegnazione del servizio tramite gara essa avvenga attraverso un quadro coerente, certo e trasparente degli obblighi, dei criteri, della durata e dei meccanismi di finanziamento del medesimo, in conformità ai più elevati standard tecnologici presenti sul mercato e che disciplini anche il periodo transitorio fino al completo espletamento della procedura di gara;

– attivare una separata convenzione con Centro di produzione SpA di durata triennale, volta esclusivamente a concludere l’attività di digitalizzazione e messa in sicurezza degli archivi di Radio Radicale anche antecedenti all’attivazione della prima convenzione del 21 novembre 1994, e per un importo che copra esclusivamente il costo del personale necessario allo svolgimento di detta attività, prevedendo quale condizioni per la stupila della convenzione che l’archivio digitale resti formalmente vincolato all’uso pubblico.