Sentenza ribaltata e condanne annullate per Alessandro Profumo, Fabrizio Viola e Paolo Salvadori nel processo d’appello sul caso Monte dei Paschi di Siena. Gli ex vertici di Mps, e l’allora presidente del collegio sindacale, coinvolti nell’inchiesta sui derivati Santorini e Alexandria di Monte dei Paschi di Siena, infati, sono stati assolti in appello a Milano insieme alla banca stessa. Questa assoluzione rappresenta un’importante svolta nel processo che ha riguardato il presunto falso in bilancio e aggiotaggio, portando un nuovo capitolo a una vicenda giudiziaria protrattasi per anni.
Il Tribunale aveva precedentemente condannato Profumo e Viola a 6 anni di reclusione e Salvadori a 3 anni e mezzo, oltre a infliggere una sanzione pecuniaria di 800 mila euro a Mps. Tuttavia, la Corte d’Appello ha ribaltato questa decisione, assolvendo gli imputati con la formula ‘perché il fatto non sussiste’. La sentenza degli appelli giunge in seguito alla conferma della Cassazione delle assoluzioni nell’ambito del procedimento principale riguardante il caso dell’istituto di credito, ritenuto centrale nella vicenda. L’annuncio dell’assoluzione ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari, con Mps che ha visto un significativo aumento del 3,1% a Piazza Affari, raggiungendo un valore di 3,37 euro per azione.
“Otto anni di sofferenza”
Dopo la lettura del dispositivo, sia Viola che Profumo sono apparsi visibilmente commossi, abbracciandosi come segno di sollievo per l’esito favorevole della sentenza. L’accusa verteva sulla presunta contabilizzazione errata e persistente nei conti di Mps dei derivati Alexandria e Santorini come operazioni di pronti contro termine sui titoli di stato anziché come derivati veri e propri. Si sosteneva che tale contabilizzazione, avvenuta sotto la gestione di Viola e Profumo, avesse lo scopo di mascherare le perdite di Rocca Salimbeni in seguito all’acquisizione di Antonveneta.
Profumo ha commentato la sentenza con evidente commozione, dichiarando: “Sono emozionato, dopo otto anni di sofferenza, ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia e sono molto contento anche per la banca, perché si chiude questa triste vicenda”. Questa assoluzione rappresenta un passo cruciale in una vicenda giudiziaria lunga e complessa che ha coinvolto figure di rilievo nell’ambito finanziario e bancario, segnando ora la fine di un capitolo controverso nella storia di Monte dei Paschi di Siena.