Lo Stato salirà in Mps in due tappe dopo il via libera arrivato dalla Commissione europea che autorizza gli aiuti di Stato da 5,4 miliardi per la ricapitalizzazione precauzionale. Il timing dell’operazione prevede nei prossimi giorni il varo dei relativi decreti. Uno riguardante il burden sharing (la condivisione degli oneri con gli azionisti e i detentori di obbligazioni subordinate) mentre l’altro provvedimento del Mef definirà condizioni dell’ingresso dello Stato e il prezzo di sottoscrizione dell’aumento di capitale. Entro il mese di luglio quindi il Tesoro procederà alla iniezione di 3,9 miliardi di euro nel capitale di Mps. La parte restante, vale a dire 1,5 miliardi, verrà utilizzata per acquistare le azioni presso la clientela retail nell’ambito della conversione dei bond subordinati. Tempo previsto in autunno in quanto il cda di Mps dovrà definire termini e modalità dell’offerta. Al termine dell’operazione il Tesoro deterrà il 70% di Mps. L’aumento di capitale complessivo ammonta a 8,1 miliardi di euro, in calo rispetto agli 8,8 miliardi che erano stati indicati.[irp]
La presenza dello Stato nel capitale di Mps sarà temporanea, come ha ricordato il presidente dell’istituto senese, Alessandro Falciai, sottolineando che il piano che ha ricevuto l’ok della Commissione europea scade nel 2021 ma l’auspicio è che il Tesoro esca prima della scadenza. Sull’intervento dello Stato, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha sottolineato che “oggi è un punto di svolta molto importante per la banca e per l’intero sistema bancario italiano” e rispondendo alle domande della stampa ha indicato di “avere la massima fiducia nel management di Mps”. Padoan si è detto fiducioso sull’intervento con la prospettiva di incassare un beneficio economico. “Se si proietta nel giro di qualche anno la situazione economica e la situazione specifica della banca, sono fiducioso che il denaro pubblico sarà non solo recuperato ma darà anche un premio”. Padoan e l’ad di Mps, Marco Morelli, hanno inoltre indicato tempi rapidi per il ritorno alle quotazioni in Borsa. “Sono continui i colloqui con le autorità di vigilanza – ha precisato Morelli – e il ritorno alle quotazioni avverrà non appena avremo un patrimonio uniforme”.[irp]