Ci siamo occupati di beni culturali in Sicilia, sin dal primo numero di questo giornale. Riteniamo che a tutt’oggi questo settore non è stato attenzionato dalle istituzioni e dalla politica tutta, per come merita, dato il rilevante patrimonio culturale che ha la Sicilia e dato il potenziale economico che comparto e indotto potrebbero produrre. Un servizio d’appoggio a questo d’apertura, già pubblicato dal nostro direttore, ne dà una traccia. Disservizi, mancanza di personale, professionalità da riformare e riorganizzazione di tutto il comparto, caratterizzano da anni ciò che il mondo ci invidia. Assente anche la politica, un’amministrazione, azioni di marketing e via dicendo. Guardando le cifre, si ha l’impressione che manchi una supervisione.
L’ultimo caso eclatante quello della direttrice del Museo Regionale di Messina, Caterina Di Giacomo, che alla stampa ha denunciato che “con quasi 15 mila presenze nel 2013, si è registrato un incasso di appena 13mila euro”. Tredicimila euro, ovvero, 1,15 euro a persona. Ingenua domanda: ma l’assessorato regionale ai Beni culturali conosce questa realtà? Tenuto conto che in questa struttura da decenni ci sono cantieri aperti programmati per milioni di euro, come si possono recuperare queste spese con questi incassi? A prendere la palla in balzo, sono i grillini che producono in merito un atto parlamentare a firma della vice capogruppo all’Ars, Valentina Zafarana. Nel documento la parlamentare chiede al governo regionale di intervenire sulla rimodulazione delle tariffe per i musei regionali. Inoltre, che i proventi derivanti dalla vendita dei biglietti vengano destinati direttamente al Dipartimento dei Beni culturali e ambientali, nelle more di nuove determinazioni finalizzate all’autonomia gestionale dei singoli musei, in modo da essere utilizzati per la manutenzione delle strutture e per la valorizzazione dell’inestimabile patrimonio culturale della Sicilia, precisando “che ad oggi quest’ultimi sono utilizzati allo scopo di finanziare attività molteplici della Presidenza, senza essere incanalate per destinazioni specifiche”. “Si tratta di un museo che al suo interno raccoglie opere di pregio di artisti del calibro di Caravaggio e Antonello da Messina e che vanta un incremento di presenze di oltre mille unità ogni anno – afferma Zafarana –. Nonostante l’importante incremento del numero dei visitatori, merito del lavoro svolto dagli operatori, il Museo ha incassato cifre irrisorie e resta inalterata la situazione di emergenza logistica più volte segnalata dagli addetti ai lavori”.