Non conosce una nota, ma il suo “Ulisse” ha già collezionato quindici milioni di clic su youtube. A ventitré anni ha già venduto migliaia di dischi senza mai apparire in tv. Potenza della rete e l’enfant prodige del rapper italiano, Giulio Elia Sabatelli, in arte LowLow, è già sotto contratto con la Sugar di Caterina Caselli che gli ha affiancato il manager musicale Fausto Cogliati, braccio destro di Articolo 31, Club Dogo e Fedez.
Le undici tracce di “Redenzione” sono già un tormentone in tutta Italia che LowLow sta girando in tour, promuovendo il suo ultimo cd. Questo pomeriggio, alla Mondadori di Palermo, ad aspettarlo, c’erano migliaia di teenagers in cerca di selfie e autografo. Un copione che si ripete ormai da settimane per concludersi dopodomani a Latina. “Le mie canzoni sono delle serrature che aprono la mente delle persone – precisa Lowlow, cresciuto con i miti di Eminem e Muhammad Alì -. Credo nel potere delle parole, nel linguaggio capito sin da quando, tredicenne, battagliavo nel freestyle”. Giulio si reputa un outsider, un rapper fuori dagli schemi e senza precedenti: “Se proprio dovessi trovare un riferimento o un’ispirazione, penso di essere più vicino alla genialità di Messi”. C’è ancora tempo per parlare di “Redenzione”: l’unico duetto è quello con Marianne Mirage, altra artista del roster Sugar che vedremo in gara tra le “Nuove Proposte” al Festival di Sanremo 2017. “Lei era semplicemente perfetta per il pezzo che avevo in mente. L’idea di unire il mio rap new school a sonorità più internazionali dal gusto un po’ soul mi piaceva molto”.