Musumeci: cambio di casacca? Serve codice etico. Ardizzone: norma complessa

Botta e risposta a distanza tra i presidenti del parlamento siciliano e della commissione Antimafia dell’Ars

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Giovanni Ardizzone

Botta e risposta a distanza tra i presidenti dell’Ars e della Commissione Antimafia del parlamento siciliano sul codice etico dei deputati. “Il codice etico va benissimo – dice Giovanni Ardizzone – c’è però da rivedere qualche punto per evitare di portare avanti norme che vengono approvate sulla base di una spinta emozionale all’unanimità, ma che devono anche trovare riscontro nella nostra normativa”. Quindi, per Ardizzone, si deve affrontare “l’argomento con il presidente della commissione antimafia Nello Musumeci, in modo da portare in Aula un testo rendendoci conto che non si tratta solo di un impegno etico e morale, ma che diventerà anche un impegno giuridico quando scatteranno i problemi”.

Immediata la replica di Musumeci che definisce il codice etico “è il fiore all’occhiello della Commissione antimafia regionale”. “Si compone di 38 articoli – dice -. Non e’ stato ancora assegnato all’Aula, perche’ l’Ufficio legislativo dell’Ars lo sta ancora esaminando. Secondo voci di corridoio  – aggiunge Musumeci – alcune norme potrebbero essere in conflitto con i principi di costituzionalita’, noi siamo ovviamente di parere contrario”. E rimarca: “Mi riferisco in particolare a quella norma del codice etico che stabilisce sanzioni pecuniarie per quei deputati che cambiano schieramento e gruppo con la stessa facilita’ con cui si cambia una camicia. Credo che serva una misura forte, dobbiamo smetterla con l’auto-conservazione. Nessuno puo’ vincolare il andato del deputato – conclude Musumeci – ma le determinazioni interne all’Ars devono essere improntate a favore di un’azione moralizzatrice”.