Politica

Musumeci: “Massima sicurezza quando si va in piscina. Pronti a nuove norme”

I recenti casi di incidenti in piscina, anche mortali, verificatisi in questa estate mette in azione il governo Meloni. In prima linea, il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, che tra la fine di agosto e inizio settembre darà vita a un tavolo di lavoro con tecnici ed esperti della materia al fine di un’eventuale “modifica della normativa vigente per garantire la massima sicurezza nell’uso della piscina”.

Ministro Musumeci, di cosa si tratta.

“Parliamo di una materia che riguarda circa 1,5 milioni di strutture. Serve un momento di verifica e un momento di riflessione, per capire se la normativa vigente che disciplina la realizzazione e la gestione delle piscine offra sufficienti garanzie di sicurezza. La materia è articolata e in parte rientra tra le competenze delle Capitanerie di porto e Guardia costiera che saranno invitate alla riunione al ministero assieme, tra gli altri, al ministero delle Infrastrutture, la Federazione nazionale nuoto e, ovviamente al capo del Dipartimento della Protezione civile. Non dobbiamo creare allarmismo, ma non dobbiamo neanche sottovalutare il problema”.

A che punto è lo stato di emergenza nazionale su alluvioni e siccità?

“La procedura prevista dalla legge non è particolarmente semplice. Le Regioni interessate hanno già formalizzato le richieste, alcune più complete, altre un po’ meno. Certo, il nostro obiettivo è quello di completare i sopralluoghi nel più breve tempo possibile. Teniamo conto che in alcune regioni si tratta di migliaia di casi. Tuttavia, in uno dei prossimi Consigli dei ministri, ed entro settembre mi sembra un margine più che ampio, conto di poter portare la proposta per poi deliberare”.

Le polemiche del Pd sui fondi all’Emilia Romagna…

“Il governo non ha mai polemizzato. Alcune risorse sono state destinate e il presidente della Regione (Stefano Bonaccini, ndr) conosce già quali sono i provvedimenti per i quali il governo si è impegnato. Nei nei prossimi giorni incontrerò il commissario straordinario Paolo Figliuolo, per fare il punto della situazione assieme al capo dipartimento della Protezione civile. È una procedura complessa. Ma sono certo che il generale Figliuolo riuscirà a far fronte alle problematiche e alle istanze che emergono dal territorio, con una inevitabile gradualità”.

Alluvioni e siccità non sono più emergenza, serve una politica ordinaria, mi passi il termine.

“Le conseguenze del cambiamento climatico non li affronta solo il governo è un problema anche di ciascun cittadino, un problema globale, in sostanza. E per quanto ci riguarda, stiamo elaborando degli strumenti di pianificazione che servono a mitigare i rischi legati allo sconvolgimento del clima, penso a quello idrogeologico ad esempio. Le condizioni in cui ci troviamo impongono al governo di lavorare su due fronti: da un lato le emergenze di ogni giorno, dall’altro la pianificazione che è mancata negli ultimi decenni”.

Ha dato vita al Piano del mare, di cui se ne parla poco.

“Non mi sorprende, l’Italia non ha una cultura marittima, pur essendo il paese con il maggiore sviluppo delle coste costiero. Il piano del mare, invece, è uno strumento per gli addetti ai lavori, pubblici e privati. E serve al governo per disegnare una strategia unitaria che finora è mancata. Si tratta di una materia che dal punto di vista normativo è stata polverizzata in mille rivoli. Senza un centro di coordinamento, senza una unica regia e con risorse stanziate e non spese. Non dobbiamo continuare ad avere con il mare un approccio esclusivamente economico: trasporti, crocieristica, nautica, pesca e turismo. Nel contesto geopolitico di oggi in mare si gioca anche un’importante partita: la sicurezza degli Stati. Il Mediterraneo oggi è un ‘medio’ oceano fra due oceani. Per quanto riguarda invece la cultura marinara o marittima, dobbiamo necessariamente affidarci alle scuole e su ciò sto lavorando col ministro Valditara”.

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