Mytaxi ripensa la mobilità urbana, più corse meno attese

Mytaxi

Più corse, meno attese e un miglior rapporto tra cliente e tassista. Questi i principali atout di mytaxi, la app che si basa sull’e-hailing, cioè la chiamata di un taxi tramite applicazione. Ne hanno parlato i vertici della società, esponenti istituzionali, economisti e rappresentati dei consumatori in un convegno dal titolo “Mobilità Urbana e Tecnologia: l’impatto dell’e-hailing”, realizzato dal CERTeT dell’Università Bocconi.[irp]

Askanews ha sentito Barbara Covili, General manager mytaxi Italia. “I dati sono estremamente carini e interessanti perché dimostrano innanzitutto che l’applicazione abbassa i tempi di attesa tra una corsa e l’altra, aumenta il numero di corse che il tassista è in grado di fare ma soprattuto un dettaglio, secondo me molto significativo, è che cambia il rapporto tra il passeggero e il tassista”. Un aspetto, questo, rimarcato da Covili: “Il tassista si sente più sereno e il passeggero oltre a sentirsi più sicuro, sa che la relazione è estremamente semplice perché io ho tutte le informazioni del caso: il nome, il cognome del tassista, la targa della macchina, vedo il percorso che fa. C’è effettivamente meno tensione”.[irp]

Mytaxi è stata fondata ad Amburgo nel 2009. Con 10milioni di passeggeri e 100mila tassisti è l’app-taxi leader in Europa. In Italia dal 2015, opera a Milano, Roma e Torino con 3.500 tassisti affiliati. L’obiettivo, è concorrere a ripensare la mobilità urbana attraverso la collaborazione con le autorità cittadine e quelle regolatorie instaurando un mercato realmente concorrenziale. Un modello virtuoso che la società intende espandere come ha spiegato il Ceo della società, Eckart Diepenhorst. “La strategia mytaxi per i prossimi anni prevede il proseguimento dell’espansione. Intendiamo continuare a fornire un esperienza sempre migliore ai nostri passeggeri e un reddito migliore ai nostri autisti. Vogliamo crescere in altre città italiane e fornire servizi con una qualità sempre maggiore come del resto stanno facendo altri player del settore”.[irp]

Quanto alla crescita in Italia, aggiunge: “Non abbiamo ancora deciso in quali città italiane espanderci. Uno dei cardini sui quali abbiamo fondato la nostra attività è operare in stretto collegamento con le città stesse e le autorità regolatorie. Quindi il primo passo sarà avviare un dialogo con le città in cui intendiamo espanderci”. Il tutto all’insegna della concorrenza, vista anche la presenza di competitor come Uber. “Noi abbracciamo in pieno il tema della concorrenza perché riteniamo che, nel lungo termine, questa sia in grado di fornire un esperienza sempre migliore per i passeggeri. Noi abbiamo un focus diverso rispetto ai nostri principali concorrenti. Per noi è molto importante operare in stretto contatto con i nostri autisti, con le autorità cittadine e con le autorità regolatorie. Pensiamo che, nel lungo termine, grazie a questa politica potremmo avere più successo dei nostri concorrenti” .