Napoli, minorenne denuncia stupro su scogli ad opera coetanei

La vittima avrebbe deciso di rivelare alla madre quanto realmente accaduto dopo alcune settimane dal fatto

CRONACA

Sarà difficile venire a capo di un’ennesima vicenda di violenza su una giovanissima perpetrata da tre coetanei. Una storia di violenza sessuale che avrebbe portato a uno stupro vero e proprio consumato sugli scogli di Marechiaro, uno dei tratti di mare maggiormente frequentati dai giovani a cui si accede dalle strade ripide e contorte che scendono dalla collina di Posillipo. Rimbalzata sui media nella serata di ieri, la vicenda riguarderebbe dunque 4 minorenni. La vittima avrebbe deciso di rivelare alla madre quanto realmente accaduto dopo alcune settimane dal fatto. La ricostruzione è solo un insieme di ipotesi e voci non suffragate da alcuna fonte ufficiale e attualmente al vaglio della procura dei minorenni che non fa trapelare neanche una virgola. Per capire almeno il contesto nel quale la violenza si sarebbe consumata bisogna conoscere gli scogli di Marechiaro, comunemente chiamati “lo scoglione”, una successione di grandi e pittoresche rocce che si snodano per un chilometro dalla famosa discesa omonima, con quel che resta di un vecchio borgo di pescatori. Non siamo proprio a capo Posillipo, caratterizzata da una serie di ville private che dispongono di recinzioni e discese a mare private. Sullo “scoglione” non si arriva via terra. C’è una cooperativa che trasporta i bagnanti a ritmi e orari cadenzati e a cifre molto economiche soprattutto rispetto a quelle degli stabilimenti balneari dopo sono necessari 15 euro solo per entrare. Di qui la grande folla dei giovanissimi che sugli scogli arrivano con zainetto e infradito. La violenza, secondo le notizie che circolano da ieri sera, si sarebbe consumata dopo che la ragazzina, arrivata lì in barca con un gruppo di amici, si sarebbe allontanata con tre coetanei. Certamente, vista la conformazione della scogliera, è possibile trovare anfratti in grado di occultare qualunque cosa accada anche alla vista delle barche che spesso gettano l’ancora nello specchio d’acqua antistante. Difficile, se non impossibile, che ci sia stato qualche testimone. Per i natanti c’è l’obbligo di mantenere una precisa distanza dalla scogliera. Fra le notizie circolate c’è anche quella dell’individuazione dei tre minori autori della violenza nei cui confronti si starebbe indagando. Non esiste alcuna conferma.