A convincere l’uomo a deporre le armi e a costituirsi un operatore del 113 con il quale l’omicida si è intrattenuto, in tre diverse occasioni. L’agente ha conquistato la sua fiducia intrattenendolo in maniera conviviale e spingendolo ad aprire la porta privo della maglietta, segno che fosse disarmato. Proprio mentre era in corso l’ultima telefonata, Murolo ha aperto la porta e si è consegnato al capo della Omicidi e al dirigente del Commissariato Scampia. Alzando le mani non ha pronunciato parola ed è stato condotto negli uffici della Questura in via Medina tra una vera e propria sommossa popolare. Sotto l’abitazione dell’uomo, infatti, si sono radunate circa 500 persone che hanno tentato di linciarlo danneggiando anche alcune auto di polizia e carabinieri accorse sul posto. Insulti e imprecazioni nei confronti di chi aveva commesso una vera e propria strage senza motivo.
Gli investigatori sono ancora al lavoro per ricostruire con esattezza quanto avvenuto. Alcuni ancora i lati oscuri. Al momento, però, sembra certo che l’infermiere non sia affetto da disturbi psichici o abbia patologie pregresse. Da accertare se avesse fatto uso di stupefacenti o bevuto alcol in dosi eccessive. Si sta anche procedendo al censimento delle armi che l’uomo deteneva in casa, tutte regolarmente registrate per uso sportivo. Intanto lo choc procurato in città da quanto avvenuto ha spinto il sindaco partenopeo Luigi de Magistris a proclamare il lutto cittadino da domani fino al giorno in cui saranno celebrati i funerali delle quattro vittime. Una decisione che ha provocato, di fatto, l’annullamento della cerimonia di inaugurazione della nuova stazione della metropolitana di piazza Municipio, alla quale aveva annunciato la sua partecipazione anche il premier Matteo Renzi. Sempre per rispettare il lutto, lo stesso presidente del Consiglio ha spinti il Partito democratico a cancellare un appuntamento elettorale con lo stesso Renzi e il candidato del Pd alla guida della Regione Campania Vincenzo De Luca.