A Napoli monta la polemica sulla candidatura, al consiglio comunale, del 37enne Vitale Calone, figlio di presunti affiliati a un clan camorristico del Rione Traiano. Calone è candidato nella lista Ala, che fa capo a Denis Verdini, in appoggio alla sfidante sindaco del Pd, Valeria Valente. “Collusa con la mafia sara’ la mamma della Capacchione” e “io non ho questo tipo di questione”. Cosi’ Denis Verdini da Napoli commenta una dichiarazione di Rosaria Capacchione, senatrice del Pd, sulla presenza nelle liste di Ala nel capoluogo campano del figlio di un pluripregiudicato. “Chi ha fatto questa dichiarazione la deve rivedere all’origine – aggiunge – ho diverse questioni giudiziarie, ma non questa. Non e’ una cosa bella, comunque”. Per Verdini, quindi, “penso che la lista sia pulita, non cambio opinione – ha dichiarato -. Per me i candidati sono presentabili, ognuno risponde per quello che ha fatto lui”.
“Chiederemo ad Ala di fare le verifiche dovute, se ci saranno ragioni di opportunità prenderemo provvedimenti – ha aggiunto Valente -. È tutto da verificare. Mi risulta che i candidati al consiglio comunale siano tutti incensurati. Mi sembra, quindi, una valutazione da fare magari successivamente. Il ragazzo mi risulta sia incensurato e perbene”. “Continuo a non sentire imbarazzi, visto che – ha proseguito Valente – ho chiesto di mettere nelle liste persone incensurate e, al momento, risulta così. Per noi la legalità è un principio imprescindibile e – ha concluso – in merito ai rapporti con la camorra serve massima inflessibilità”. Quella di sostenere a Napoli il Pd, per il leader di Alleanza liberalpopolare autonomie, Verdini “e’ stata una scelta su cui abbiamo riflettuto; la candidatura della Valente ci ha convinto.” L’ex azzurro ricorda come l’obiettivo di Ala sia la modernizzazione del Paese e in questa ottica “ci siamo mossi in parlamento e anche qua, nel senso che il programma della candidata a sindaco Valente e del Pd, aperto, condiviso e condivisibile, e’ un sostegno ad un’idea a cui siamo giunti dopo un percorso autonomo, cioe’ che il Paese vada cambiato”. A Napoli c’e’ “un impegno del governo, di entita’ enorme. Bagnoli rappresenta una ferita enorme. Va restituita una bellissima parte della citta’, risanandola e poi decidendo cosa fare”. “Una volta che il Governo ci mette la testa, le mani e i denari…”. “Non ho visto qui a Napoli, nella istituzioni, un grande entusiasmo, Anzi come si dice, un po’ di ruggine, come se la questione non fosse nell’interesse di tutti i cittadini”, conclude.