Una folla assiepata nella cattedrale di Napoli e un lungo applauso hanno salutato la liquefazione del sangue e l’esposizione del busto in argento del Santo. Prima del miracolo i fedeli, riuniti nella Cattedrale e arrivati non solo dalla Campania, avevano intonato litanie implorando il prodigio con canti e preghiere. Il prodigio, atteso da migliaia di credenti, da secoli si tramanda tre volte l’anno: il 19 settembre, giorno dedicato al santo patrono, il 16 dicembre e il sabato che precede la prima domenica di maggio. In tutte le occasioni l’ampolla che contiene il sangue del martire e vescovo beneventano viene esposta per poter assistere al miracolo. Nei banchi della Cattedrale di Napoli, quest’anno, anche i principi Carlo e Camilla di Borbone, oltre alle autorità civili, religiose e militari della città. Nelle prime file, tra l’altro, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e il prefetto partenopeo, Gerarda Pantalone. Fuori il Duomo un maxischermo ha permesso ai pellegrini di assistere alla cerimonia religiosa, mentre sono stati moltissimi quelli che, con tablet e smartphone, hanno fotografato quando stava avvenendo dentro e fuori la Cattedrale, soprattutto al passeggio della processione con l’ampolla contenente il sangue e il busto argenteo, capolavoro dell’arte orafa della città. “Viva San Gennaro”, ha urlato la folla al passaggio delle reliquie. Negli ultimi anni la città ha dovuto aspettare poco prima che il prodigio si rinnovasse. Nel 2005 il miracolo si è verificato alle 9.57, nel 2006 alle 9.37, nel 2007 alle 9.31, nel 2008 alle 9.43, nel 2009 alle 9.56, nel 2010 alle 9.22, nel 2011 alle 9.11, nel 2012 sempre alle 9.11, nel 2013 alle 9.41, nel 2014 alle 10.11 e lo scorso anno alle 11.22.
Qui, alle 18, si è svolto il rito vigiliare della celebrazione dei Primi Vespri, presieduta dal cardinale Crescenzio Sepe e l’arcivescovo Accrocca ha tenuto l’omelia. Terminati i Vespri, dopo la venerazione delle reliquie di San Gennaro nella cripta, tre staffette di tedofori del Centro Sportivo Italiano, provenienti dal santuario di San Gennaro alla Solfatara, dalle catacombe di San Gennaro e dalla chiesa di San Gennaro ad Antignano, procederanno all’accensione della lampada votiva sul sagrato del Duomo. Questa mattina, le solennità di San Gennaro sono iniziate con la celebrazione della prima messa alle 7,30, è proseguita alle 9.00 con la lettura della passione di San Gennaro e, successivamente, alle 10, il cardinale Crescenzio Sepe si è recato nella cappella del Tesoro all’interno del Duomo, dove, con l’ausilio dell’abate prelato monsignor Vincenzo de Gregorio, ha aperto la cassaforte che contiene il reliquiario con le ampolle del sangue. Presente anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, il vice presidente della Deputazione duca Carafa e di altre autorità. Successivamente le ampolle ed il busto sono state portate in processione sull’altare maggiore della cattedrale dove il cardinale ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica, con l’annuncio della liquefazione prodigiosa del sangue del martire. Alla celebrazione eucaristica hanno preso parte i vescovi ausiliari di Napoli, monsignor Lucio lemmo, monsignor Gennaro Acamapa e monsignor Salvatore Angerami, il vescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca, il vescovo di Acerra monsignor Antonio Di Donna, il vescovo vietnamita monsignor Giuseppe Do Manh Hung, il vescovo metropolita Aristarch di Kuzbass-Kemerovo nella Siberia sud-occidentale, padre Mikayl cappellano della comunità russa ortodossa di Napoli.