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Napoli solo un pari, qualificazione rimandata

Occasione fallita. Una vittoria con il Salisburgo avrebbe qualificato il Napoli agli ottavi di finale di Champions League con due turni di anticipo. Finisce invece 1-1 e la strada per raggiungere il risultato diventa ora piu’ impervia, anche se l’aver tenuto a quattro punti di distanza gli austriaci consente di guardare al futuro con un cauto ottimismo. Piu’ che la mancata vittoria e con essa l’occasione sprecata, cio’ che colpisce del Napoli e’ l’ aspetto di una squadra ancora malata, che non riesce piu’ a riproporre il gioco che aveva messo in mostra a inizio stagione e che soprattutto appare debole in difesa e poco incisiva in attacco. Troppe le occasioni da gol concesse agli avversari e troppe quelle costruite e sbagliate dall’attacco dei partenopei. Insomma il malato non e’ ancora guarito e la convalescenza appare lunga e dolorosa. Ancelotti manda Manolas in panchina e lo sostituisce con Maksimovic. La difesa balla soprattutto nel gioco da fermo e Mario Rui brilla per incapacita’ nei piazzamenti strategici. Il tecnico lo sostituisce allora nella ripresa con Luperto. La difesa acquista un po’ piu’ di solidita’, ma anche il filtro difensivo del centrocampo nel suo complesso continua a lasciar molto a desiderare.

Il Salisburgo trova il gol del vantaggio dopo appena 11′ grazie a un grave errore di Koulibaly che si lascia saltare da Hwang in area di rigore e lo falcia nettamente nel tentativo di mandare il pallone in angolo. Haaland trasforma dagli 11 metri. La reazione del Napoli e’ adeguata ma, come troppo spesso sta avvenendo agli azzurri negli ultimi tempi, gli errori in fase offensiva sono continui e a volte addirittura clamorosi. Callejon con un colpo di testa in diagonale colpisce la base del palo, mentre Insigne in tre occasioni, Zielinski e Ruiz mandano il pallone in curva quando sarebbe stato piu’ facile mandarlo in fondo alla rete. Il Salisburgo, pero’, non sta a guardare e complice una difesa dei padroni di casa slabbrata e quasi mai concentrata, costruisce a sua volta un buon numero di occasioni per raddoppiare. La retroguardia del Napoli ha un comportamento inspiegabile soprattutto in occasione dei calci piazzati, in particolare dei tiri dalla bandierina. C’e’ sempre un austriaco smarcato sul secondo palo che viene inevitabilmente messo in condizioni di impensierire Meret. Insomma se il Salisburgo non raddoppia dipende esclusivamente dall’imprecisione dei suoi attaccanti perche’ il Napoli non sembra in grado di organizzare una valida contrapposizione.

Il pareggio dei padroni di casa arriva sul finire della prima frazione di gioco (43′) grazie a Lozano, decisamente il migliore tra gli azzurri, che trasforma in gol con un tiro rasoterra sul palo del portiere un invito filtrante di Insigne. Nella ripresa nonostante i cambi effettuati dai due allenatori che cercano di dare maggior freschezza al gioco delle rispettive squadre, la musica non cambia. Il Napoli cerca la strada della porta soprattutto con i tiri dalla distanza di Insigne che e’ pero’ sempre impreciso, tranne in un’occasione in cui una sua conclusione dalla distanza batte sull’incrocio dei pali e poi sulla testa di Coronel che la devia inavvertitamente in angolo. Il Salisburgo non costruisce grandi occasioni per tornare in vantaggio e la gara esaurisce il suo slancio agonistico anche per la stanchezza che a mano a mano si fa sentire. Il Napoli dunque spreca il match ball e ora dovra’ andare a far visita al Liverpool. Ma per la qualificazione quasi sicuramente dovra’ aspettare l’ultimo turno in casa con il Genk.

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redazione