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Napolitano “boccia” le elezioni anticipate: “paradossale”. E punta il dito su Pd, Fi, M5s e Lega

Il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano definisce “paradossale” discutere sulla necessità di andare alle elezioni anticipate. Per Napolitano “è semplicemente abnorme” il gioco e “il patto extra-costituzionale sulla data del voto”. Tutto ciò, sono ancora sue parole, rappresenta solo l’azione di “quattro grandi partiti che calcolano la loro convenienza”. Queste le parole dell’ex presidente della Repubblica intervenuto a un convegno al Senato. Napolitano parla di “incertezza politica” dalla quale deriva “l’instabilità di governo e il frequentissimo succedersi di nuovi esecutivi e la loro conseguente fragilità”. Per l’ex presidente della Repubblica “è da febbraio, dopo il positivo avvio del nuovo governo Gentiloni, che hanno cominciato ad inseguirsi voci e pressioni per elezioni anticipate ‘al più presto’, e allora il rischio di una ingiustificata e irragionevole precipitazione è stato evitato dal consolidarsi del consenso, in Europa e in Italia, attorno al governo Gentiloni e dal fermo richiamo del presidente della Repubblica all’interesse generale e a una nuova corretta prassi costituzionale”.

Ma ora, ha rilevato Napolitano, “siamo di nuovo alle prese con il tema dell’instabilità di governo” e ciò è aggravato “dal prospettare, senza neppure offrirne motivazioni appena sostenibili, ipotesi di date per elezioni anticipate e, in conseguenza, per scadenze di governo e parlamentari come la presentazione del bilancio dello Stato per il 2018”. L’ex capo dello Stato non ha avuto timore a sostenere che “è semplicemente paradossale discutere se possa sprigionare più incertezza politica attorno all’Italia andare a elezioni anticipate o all’inizio del prossimo anno”. Napolitano ha ricordato che “in tutti i paesi democratici europei si vota alla scadenza naturale delle legislature: fare diversamente significa dare il massimo contributo negativo al consolidamento della credibilità politico-istituzionale del Paese”. Ancora, ha aggiunto, “è semplicemente abnorme che invece il gioco e il patto extra-costituzionale sulla data del voto sia diventato quasi un corollario dell’accordo tra partiti sulla nuova legge elettorale, che già sembra destinata a rendere più difficile la governabilità del Paese”. Napolitano ha inoltre definito “un funambolico passaggio” il dibattito dal sistema elettorale francese a quello tedesco. Secondo l’ex presidente “potevamo risparmiarci quel gran galoppo del Parlamento in queste settimane”. In ogni caso, ha concluso, di fronte a una situazione del genere, “la governabilità si profila molto problematica e comunque si dovrà pronunciare il presidente della Repubblica. In ogni caso – ha concluso – siamo di fronte a quattro grandi partiti che calcolano la loro convenienza”.

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redazione